RISSA IN CONSIGLIO COMUNALE A RAGUSA? LAPORTA DICE LA SUA DOPO QUALCHE GIORNO

 

“Solo ora, a distanza di giorni, dopo che si sono calmate le acque e dopo che sui fatti che mi hanno riguardato è possibile ragionare con un minimo di distacco e di lucidità, mi sono deciso ad intervenire sulle presunte minacce, prima verbali per poi passare a quelle fisiche, che avrei rivolto ad un collega della maggioranza in uno dei momenti più esacerbati delle ultime sedute del Consiglio comunale. Mi dispiace deludere i miei detrattori, per fortuna sono pochi, ma purtroppo nulla di tutto questo è mai accaduto e basta dare una occhiata alle riprese in streaming della seduta incriminata per rendersene conto”. E’ quanto afferma il consigliere comunale Angelo Laporta che si dice sinceramente stupito per le ricostruzioni fantasiose fatte da alcuni che hanno voluto speculare sulla vicenda. “Premetto che non rientra nella mia indole, sebbene riconosca di essere alquanto burrascoso, dal punto di vista verbale, quando faccio gli interventi in Consiglio comunale – aggiunge Laporta – alzare le mani nei confronti di chicchessia. Posso anche arrabbiarmi, utilizzare un tono di voce alterato ma passare alle vie di fatto quello mai. E chi mi conosce in maniera approfondita, lo sa bene. A maggior ragione quando si parla di politica, sebbene la viva con estrema passione, al completo servizio della gente. Ecco perché, nelle ore successive al caso in questione, sono rimasto letteralmente allibito dal leggere tutta una serie di accuse. Ma non sono voluto intervenire nell’immediato, per evitare che si trascendesse e di surriscaldare ulteriormente gli animi. Anche perché quello di cui si stava discutendo poco aveva a che fare con la politica, quanto più con una bega personale. E, del resto, a parte l’intervento del consigliere della maggioranza a cui avrei rivolto le mie attenzioni, nessun’altro suo collega è intervenuto ufficialmente a prenderne le difese, perché tutti erano presenti e avevano visto quello che era accaduto realmente. E con tutto ciò, siccome la mia intenzione, chiarendo ora la mia posizione a distanza di giorni, non vuole essere quella di risvegliare polemiche quanto di rappacificare, se ci riesco, gli animi, colgo l’occasione, nel caso in cui la mia azione sia stata interpretata in maniera sbagliata, ma posso assicurare che non c’è stato alcun tipo di volontarietà o dolo, per esternare le mie scuse nell’eventualità di avere ferito l’amor proprio di qualche mio collega. Voglio guardare avanti. E per questo ritengo sia importante cogliere le occasioni, come questa, per confrontarsi ulteriormente e cercare di evitare il ripetersi di situazioni del genere. Il nostro sforzo comune deve essere proteso a dare il massimo per la città. E cercheremo di adoperarci, se possibile tutti assieme, in questa direzione”.

 

 

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