RISPARMI E FUNZIONALITA’ DI UNA RIUNIFICAZIONE

Non c’è stato verso di far rimangiare ai direttore generale dell’Asp Ettore Gilotta, al direttore sanitario Pasquale Granata, a al primario della nuova e accorpata cardiologia dell’Ospedale M. P. Arezzo con la confluenza del reparti del Civile dott. Ferrante ed al dirigente dell’Emodinamica dott. Nicosia, le motivazioni di fondo, quelle vere, della unificazione in una sola unità le divisioni di cardiologia del capoluogo. Nemmeno quando il cronista ha fatto la domanda se il risparmio poteva costituire l’elemento trainante della decisione e se, altra domanda, non era meglio aspettare il completamento del monoblocco ospedaliero di contrada Cisternazzi che prevede come è logico una sola cardiologia con tutti gli annessi e connessi. Niente da fare! appena il pianista toccava questo stato qualche piccola dose di nervosismo (molto leggero per la verità) sia da parte di Gilotta che di Ferrante (di Nicosia e Granata nemmeno a parlarne perché quelli non li smuove nessuno e se mai, fanno qualche sorriso ironico ma simpatico.

L’unico a dire nulla il dott. Spadola primario di una delle due divisioni ora necessariamente destinato al trasferimento a Modica che per la sua alta classe di uomo rotto a tutte le intemperie non ha proferito parola anche se da un chilometro il suo disappunto era chiaramente visibile. Ed i giornalisti sono stati, almeno una volta tanto, duri, inflessibili, critici nel fare ogni possibile domanda le cui risposte erano di una sottigliezza tanto convincente che abbiamo voluto lasciar perdere. Nemmeno la possibilità non molto remota di qualche sbavatura nei servizi di consulenza e di assistenza che al pronto soccorso, alla chirurgia e ad ogni altra divisione deve poter fornire la cardiologia, ha avuto tentennamenti. Cosi parlò Zaratustra ma non è stato un diktat perché qualche giustificazione seria c’è stata ed alla fine la conferenza stampa è finita in una escalation di successi,. Buon per loro! Perché se avesse parlato Spadola… (Franco Portelli)

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