Un incarico di alto profilo scientifico e istituzionale che porta la sanità della provincia di Ragusa al centro del panorama medico nazionale e internazionale. Gaetano Cabibbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, è stato nominato membro del Direttivo nazionale della FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, e […]
Rincari: a Vittoria prezzi degli ortaggi quasi il doppio di un anno fa
18 Feb 2022 09:03
Caro bollette e non solo: nel mercato ortofrutticolo di Vittoria i prezzi sono il doppio di un anno fa. Ragusaoggi ha messo a confronto i mercuriali di ieri e del 17 febbraio 2021: nell’arco di 365 giorni esatti, le quotazioni sono schizzate in alto di quasi il 100%. E’ vero che in agricoltura l’incontro fra domanda e offerta dipende da molti fattori, dalle condizioni climatiche ai movimenti degli altri mercati, italiani e stranieri. Il parallelismo dà comunque l’idea di quanto lamentato durante la protesta organizzata giovedì dalla Coldiretti nelle piazze di tutt’Italia, Ragusa compresa.
Un anno fa, a Fanello un chilo di pomodoro ciliegino – prodotto simbolo della fascia trasformata – era di 1,05 euro al chilo, ieri è stato venduto a una media di 1,92 €/kg (i prezzi s’intendono sempre Iva esclusa). Ancora più marcato l’aumento per il pomodoro rosso a grappolo, dato a 50 centesimi al chilo lo scorso anno, ieri a 1,14€. Altri esempi. Il datterino è passato da 1,30 euro a 2,21€; la melanzana lunga da 61 centesimi a 1,31; la melanzana tonda da 64 centesimi a 0,80; il cetriolo locale da 65 centesimi a 1,27 euro; il peperone giallo da 88 centesimi a 1,45€, stesso divario per il peperone rosso. Mantiene le quotazioni soltanto la zucchina verde scura, l’anno scorso di questi tempi a 63 centesimi, ieri a 67 cent.
Ricordiamo che in base all’articolo 48 del regolamento del mercato, ai commissionari e mandatari spetta una provvigione che non può superare il 10% da parte dei committenti e dei mandanti, vale a dire i produttori agricoli.
Nonostante l’aumento dei ricavi, nella maggioranza dei casi gli imprenditori non riescono a guadagnare quelle cifre che possano coprire il vertiginoso aumento dei costi energetici, del carburante, dei film di plastica per la copertura delle serre, dei semi e dei prodotti utilizzati per le coltivazioni. A cascata, gli aumenti coinvolgono tutta la filiera fino ai consumatori, costretti a risparmiare su una voce importante della spesa alimentare e della dieta mediterranea.
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