RIFORMA DEL FISCO, CNA RAGUSA IN PRIMA LINEA

“La questione del carico fiscale e della insostenibilità dei sistemi di riscossione è diventata sempre più centrale nell’attività delle imprese. Ecco perché riteniamo che la riforma fiscale dovrebbe essere tra le priorità dell’azione dei Governi”. A sostenerlo il presidente provinciale della Cna, Giuseppe Massari, che, con il segretario provinciale, Giovanni Brancati, punta il dito sull’urgenza della riforma. “Urgente – chiarisce Brancati – se si tiene presente che l’importo delle tasse supera, e di parecchio, il cinquanta per cento del reddito prodotto dalle imprese. Stiamo parlando di una ulteriore penalizzazione rispetto ai guai con cui bisogna fare già i conti, guai determinati dalla crisi internazionale”. Ma cosa chiede la Cna?

“E’ necessario – sostengono Massari e Brancati – che la riscossione delle tasse venga guardata, da parte dei Governi e dell’Amministrazione finanziaria deputata a far rispettare le disposizioni in materia, non con il carattere dell’imposizione, della coercizione, spesso niente affatto rispettosa della dignità delle singole imprese, ma venga piuttosto considerata con il dovuto rispetto nei confronti dei diritti dei contribuenti. Ci preme segnalare il fatto che, molto spesso, imprese oneste e laboriose, impegnate a stare sul mercato, nel momento in cui riscontrano un problema di qualsiasi tipo, anche di liquidità momentanea, e quindi non hanno l’opportunità di andare incontro alle scadenze fiscali, vengono immediatamente aggredite, e in maniera invasiva”.

“In particolare – afferma Giorgio Stracquadanio, responsabile organizzativo della Cna di Vittoria, che si sta occupando della questione dal punto di vista tecnico – in Sicilia parliamo della Serit che spesso utilizza sistemi assolutamente vessatori (ipoteche, fermi dei veicoli, espropriazioni, sequestri conservativi), sistemi che non hanno alcun tipo di proporzionalità rispetto al quantitativo di somme non versate”. Rispetto ad un atteggiamento che, nel corso degli ultimi anni è cresciuto a dismisura, pare che ci sia qualche timidissimo segnale di modifica delle posizioni. I dirigenti della Cna si riferiscono alla risoluzione approvata dalla commissione Finanze della Camera che, in sostanza, chiede al Governo una serie di modifiche legislative, in particolare l’introduzione di elementi di maggiore flessibilità nelle procedure di riscossione coattiva, quando, insomma, le imprese non sono in grado di ottemperare le scadenze per temporanea difficoltà economica. Una vera e propria spirale che, facendo rientrare le imprese in questo sistema di riscossione coattiva anche per importi molto esigui, porta poi al fatto che non è possibile ottenere neanche il rilascio del Durc. “Una circostanza, quest’ultima – sottolinea Massari – che rende impossibile acquisire commesse, partecipare a gare o chiedere finanziamenti perché automaticamente si rientra in una zona segnalata come rischiosa”. Vi sono anche altre previsioni approvate nella risoluzione: rivedere il meccanismo di espropriazione degli immobili portando a ventimila euro il tetto sotto il quale non è possibile iscrivere ipoteche; mettere un altro limite, quello dei duemila euro, al di sotto delle quali la riscossione avviene in maniera semplificata e senza misure coercitive. Si ha intenzione anche di evitare qualsiasi forma di cosiddetto “anatocismo” cioè il maturare di interessi sugli interessi e sulle sanzioni, creando nei fatti un meccanismo perverso, tanto è vero che le cifre del debito nel giro di un anno tendono anche a raddoppiare. “E’ un primo timido segnale – commenta Brancati – ma riteniamo che questo debba essere il momento in cui bisogna dare risposte più incisive alle imprese che vivono questa situazione in maniera molto negativa”. Una condizione vissuta con disagio, anche perché molte imprese serie, che rispettano lo Stato e il Fisco, vengono trattate come i peggiori evasori. “La Cna di Ragusa – conclude il presidente Massari – intensificherà nelle prossime settimane il proprio impegno per cercare di portare ai massimi livelli questa problematica, sapendo già che la Cna regionale, guidata dal presidente Pippo Cascone, sta assumendo una serie di iniziative in questo senso, non escludendo qualche manifestazione anche eclatante”.

 

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