RIFLESSIONI DAL SUQ GENOVESE

In questi giorni di grande trambusto e massima preoccupazione sociale dopo gli eventi atroci di Parigi prima, e Beirut dopo, a Genova la corrente pare opposta a quella che si sta animando su social network e sulle principali testate giornalistiche.

A Genova, questo pomeriggio del 16 novembre, a tre giorni dai devastanti attacchi del Califfato Islamico, si sceglie di intraprendere la strada del dialogo: nelle parole di Carla Peiroleiro “per dire no alla violenza e alla paura”. 

Presso le sale del prestigioso Palazzo San Giorgio del capoluogo ligure si inaugura il laboratorio teatrale universitario del Suq, finanziato da Arsel Liguria – Agenzia regionale per i servizi educativi e per il lavoro, e che accompagnerà i ragazzi partecipanti sino all’autunno 2015 e alla primavera/estate 2016.

Il laboratorio teatrale si inserisce nell’alveo delle iniziative promosse dalla Chance Eventi di Carla Peirolero e Valentina Arcuri, anima dell’ormai appuntamento annuale del Suq Genovese, che si avvia alla sua 18esima edizione per questo 2016.

Come il Suq, il Festival delle culture di Genova, lil progetto del laboratorio teatrale ha sposato il tema dell’incontro tra culture diverse, dell’incontro con l’Altro, con le molteplici forme di varia umanità e le loro visioni del mondo, i sistemi di pensiero, gli stili di vita diversi dai nostri. Quale migliore occasione, dunque, per insinuare una riflessione profonda sugli ultimi avvenimenti che hanno devastato gli animi di europei e non, motivo per accendere e alimentare nuove faide nascoste da false giustificazioni religiose. Quale migliore occasione per ricordare l’inutilità di una guerra tra poveri, sfamata dall’ignoranza e dalla mancata opportunità della conoscenza reciproca. Quale migliore occasione se non al cospetto delle Istituzioni, locali in primis, chiamate a dover fare i conti con realtà sempre più multiculturali, multi etniche, multi religiose e multi incazzate? Quale migliore occasione, dunque, per un dialogo non solo tra le Istituzioni, ma al cospetto della platea, fatta delle più svariate realtà culturali, associative, universitarie, giovanili e meno giovanili.

A intervenire, in ordine, sono stati Roberto Dasso, Direttore Generale di Arsel, che ha ricordato l’importanza di investire sul diritto allo studio in quanto esperienza fondamentale per la conoscenza e l’incontro, a seguire Carla Sibilla, Assessore alla cultura e al turismo del Comune di Genova, che ha preceduto il toccante intervento di Maria Ange Amico, di alliance Francaise che, commossa dagli accaduti di Parigi, ci ha ricordato quanto sia importante continuare a di sentirci prima di tutto “Uomini”, cioè appartenenti tutti alla medesima specie umana, tutta quanta detentrice di quei valori universali che sono i Diritti dell’Uomo, di quei principi assoluti di Liberté, Égalité, Fraternité così generosamente donatici dall’Illuminismo francese. Emozionata, ma ferma, decisa nelle sue parole fiere e con le lacrime agli occhi, non esita a stringere la mano a Salah Husein, Segretario della Cominità dei Musulmani della Liguria, che non spreca secondi a condannare gli eventi parigini, ad elevare i musulmani da tali atti perché, dice, “Non è assolutamente quello che stabilisce il Corano. Perché nessun Dio può insegnare la morte, esortare ad essa. Perché la storia insegna che l’Islam nei secoli ha convissuto pacificamente con le varie altre religioni sparse per il mondo”. A condannare gli atti come fascisti, senza mezzi termini, anche il rappresentante del Consolato Tunisino a Genova, anch’egli subito premuratosi di stringere la mano alla collega francese in segno di cordoglio.

Un lutto scambiato reciprocamente considerato che la Tunisia è stata dilaniata dall’attentato al museo nazionale del Bardo il 18 marzo di quest’anno.

L’emozione è accresciuta dalle parole di un volontario di Emercency, lette perché la voce trema al sol voler ricordare Valeria Solesin, il paradosso dei paradossi, una giovane volontaria in opera per l’amore della pace uccisa in un momento di svago, dalla furia di biechi assassini. Neanche il pubblico riesce a trattenere le lacrime e ben si accolgono i successivi interventi di Simone Leoncini, Presidente del Municipio I Genova Centro Est e poi di Pippo Rossetti, Vice Presidente del Consiglio Regionale, entrambi concordi nel sottolineare l’importanza e la necessità di incrementare la spinta all’integrazione, alla riflessione sociale che esclude la colpevolizzazione generalizzata. Entrambi concordi nel sostenere che attività e iniziative come quelle del Suq, a Genova, dovrebbero rappresentare la buona norma di una società che vuole dialogare nelle sue molteplici diversità, incontrarsi per conoscersi senza prevaricarsi.

Rossetti chiude il ciclo degli interventi toccando, ancora una volta, l’emotività della platea e ribadendo la sostanza di iniziative come quella del Suq e come lo stesso laboratorio teatrale, di massima rilevanza proprio perchè esso fa del “Dialogo con l’Altro” il proprio epicentro.

Una esperienza culturale che promuove l’integrazione e la conoscenza e che deve inserirsi nell’alveo di una più imponente socializzazione degli eventi e degli intenti, cui il supporto, anche finanziario, delle istituzioni non può prescindersi. 

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