Rifiuti a Ragusa, verso la terza proroga: il bando da 105 milioni resta al palo mentre la procura starebbe approfondendo

Il Comune di Ragusa si avvia verso la terza proroga del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, continuando ad affidarsi alla ditta attualmente incaricata senza avere ancora predisposto gli atti per la nuova gara europea da 105 milioni di euro. Una situazione che rischia di trasformarsi in un paradosso amministrativo e che alimenta le critiche delle opposizioni, sempre più dure nei confronti dell’inerzia dell’amministrazione e della SRR competente.

Il contratto di appalto è scaduto il 31 ottobre 2024. Da allora, a distanza di nove mesi, né il Comune né la SRR hanno avviato la nuova procedura, né tantomeno una gara “ponte” che potesse tamponare nell’attesa. Il risultato è un servizio erogato in proroga, una condizione che – come sottolinea il Partito Democratico – non solo non ha la necessaria copertura normativa, ma rischia di violare i principi di concorrenza, trasparenza e imparzialità.

A dar voce alla protesta è il PD cittadino con il suo capogruppo a palazzo dell’Aquila , Peppe Calabrese, che a fine luglio scorso aveva chiesto alla Regione la nomina di un Commissario ad acta. L’istanza è stata indirizzata all’Assessorato all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità, con una motivazione precisa: l’inerzia grave e prolungata dell’amministrazione comunale e della SRR, incapaci di predisporre nei tempi dovuti un bando strategico non solo per il rispetto della legalità, ma anche per l’efficienza del servizio.

Le critiche del PD


«È inaccettabile – ha dichiarato il segretario cittadino Riccardo Schininà – che i cittadini di Ragusa e di altri centri della provincia come ad esempio Ispica debbano subire disservizi e degrado a causa di una inerzia amministrativa. L’espletamento dei bandi non è solo una questione di legalità e correttezza amministrativa ma anche di efficienza del servizio poiché attraverso la stesura degli atti per i bandi si ha modo di correggere criticità e problematiche nel frattempo registrate nella erogazione del servizio».

Secondo i democratici quindi, il bando europeo sarebbe l’occasione per sanare lacune e inefficienze del servizio. «Non si tratta solo di rispettare la legge – aggiunge Schininà – ma di ridisegnare l’organizzazione del servizio, introducendo migliorie e nuovi standard, a beneficio della città. Il verde urbano, ad esempio, è un settore in sofferenza, e mentre sugli alberi si procede al taglio, sui rifiuti si continua con le proroghe».

Ombre e inchieste

Mentre la politica discute, cresce anche l’attenzione sul fronte giudiziario. Secondo indiscrezioni, la Procura starebbe vagliando alcuni atti della vicenda per accertare eventuali responsabilità e chiarire se la reiterazione delle proroghe possa configurare violazioni delle norme in materia di appalti pubblici. La vicenda rifiuti, dunque, non è più solo un problema di gestione quotidiana, ma rischia di trasformarsi in un caso politico e giudiziario di primo piano. E intanto il tempo scorre: la terza proroga è alle porte.

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