REPORT DI “PENSARE IBLEO” SUL MONDO DEL LAVORO DEL RAGUSANO

“Senza lavoro non si va da nessuna parte. E se i partiti politici non pongono quest’esigenza tra le priorità del loro impegno, saremo destinati a vedere peggiorate le nostre già precarie condizioni”. E’ il messaggio, forte, che arriva dall’ultima assemblea dell’associazione politico-culturale “Pensare Ibleo” che ha avuto modo di esaminare nel dettaglio alcune cifre legate all’occupazione in provincia di Ragusa le quali fanno emergere in tutta la propria drammaticità i contorni di un fenomeno devastante. I dati del report fanno risultare che i procedimenti di mobilità (che non si dimentichi sono licenziamenti), negli anni compresi tra il 2011 e i primi nove mesi del 2012, hanno interessato 500 lavoratori in tutti i settori produttivi. I settori più colpiti sono stati in particolare quello dell’edilizia (circa un centinaio di procedure) e dell’industria (circa duecento). Anche nel comparto del commercio ci sono numeri che non fanno dormire sonni tranquilli (pure in questo caso circa duecento i lavoratori licenziati). Le aziende che hanno adottato tali procedure sono state complessivamente una cinquantina. A queste cifre occorre aggiungere quelle della mobilità in deroga: in poco meno di 18 mesi sono state interessate circa 70 piccole aziende.

Le unità toccate da quest’altro strumento sono state complessivamente poco meno di 250, la maggior parte delle quali appartenenti al settore del commercio e dell’artigianato. “Che dire? – si chiede il presidente dell’associazione “Pensare Ibleo”, Enzo Pelligra – si tratta di numeri che rivelano tutto, mettono in evidenza la gravità di una situazione che, con il trascorrere dei mesi, è andata a peggiorare. E che rischia di diventare ancora più drammatica nel momento in cui l’effetto degli ammortizzatori sociali andrà gradatamente a venire meno esaurendosi la disponibilità economica per potere fare ricorso a questi strumenti. A fronte di ciò, non abbiamo ancora ascoltato, da nessuno dei candidati o delle liste politiche che si stanno proponendo per le elezioni regionali del 28 ottobre, una proposta, una idea, a maggior ragione nessuna soluzione, per quanto riguarda l’opportunità di creare quantomeno delle occasioni di lavoro. Senza occupazione non c’è dignità. Senza lavoro nessuna possibilità di poter pensare di comprarsi una casa o di mettere in piedi una famiglia. Insomma, viene a crollare quello che è il fondamento portante della nostra società. Ecco perché lanciamo un appello a fare sì che la questione occupazione possa tornare in vetta all’agenda delle priorità dei vari partiti politici. L’isola felice non è più la provincia di Ragusa che ha perduto, negli ultimi anni, quelle caratteristiche distintive che l’avevano resa tale. Ma facciamo in modo che quest’isola non si trasformi in un luogo di disperazione. E la politica ha una grossa responsabilità per fare in modo che ciò non accada. Ecco perché affermiamo che tra gli obiettivi principali di “Pensare Ibleo” c’è quello di porre sotto i dovuti riflettori tutta la problematica attinente il mondo del lavoro”.

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