REFERENDUM SI’ REFERENDUM NO

Questa storia del Referendum per il Teatro Concordia , avanzata dal Laboratorio 2.0 e dalla Consigliera Sonia Migliore, sembra stia prendendo la piega degli interventisti  e dei non interventisti della grande guerra e sinceramente esula dal reale problema, che è il ripristino del Teatro ex Cinema Marino.

Un Referendum avrebbe senso se non avessimo già raccolto come Rete Pro Concordia già 1300 firme, consegnate in aprile al Comune, nei centri commerciali, nelle scuole, tra gli amici, noi come singoli cittadini, il Pd, il Movimento Civico Ibleo, singoli cittadini appartenenti alla comunità, i giovani studenti ecc ecc. Un’azione popolare, condotta col sangue nella silente Ragusa!!

Un Referendum, oltretutto, ha bisogno di un anno di tempo per essere operativo ed ha un costo, che cade sui cittadini ragusani, non sui singoli conto correnti, come è successo con la rete pro concordia, comunicazione, manifesti, costi del Referendum, che ricadrebbero sul Comune e  questo è un momento di crisi.  Poi non ci sarebbe un’immediatezza e risoluzione del problema, che richiede tempi veloci, vista la lettera di diffida dell’architetto Aldo Baldo.

E’ vero che il ripristino del Teatro è significativo per la riabilitazione del centro Storico, e che consentirebbe la rivitalizzazione del Centro Storico di Ragusa, insieme ad altri interventi e che ogni modo per raggiungere l’alto scopo va bene, ma realmente la soluzione non è  in questo momento in mano ai cittadini, se lo vogliono o non (si sono espressi con le firme e in diversi modi), ma dell’Amministrazione, che deve esprimere la sua volontà politica a realizzarlo e che deve comunicare alla cittadinanza, con chiarezza, la sua posizione, evitando di ripetere sempre le solite cose, smontate nei diversi incontri avuti anche con l’Architetto Aldo Baldo al Cinema Ideal.

In sintesi, evitiamo di non risolvere, ma risolviamo il problema.

 

Ogni anno che passa significa rincaro dell’opera, significa non risolvere, significa pagare la parcella a Baldo e quindi danni all’erario del Comune.

 

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