REFERENDUM, L’INTERVENTO DI DIVENTERA’ BELLISSIMA

Si è riunito, il direttivo comunale di “#DiventeràBellissima”, punto di partenza, dopo il NO plebiscitario al referendum che ci ha visti impegnati, insieme al direttivo provinciale e regionale.
Apprezzato l’intervento del prof.Tranchida per essersi speso insieme al comitato del NO.
Un dato elettorale, anche politico, che ha visto Renzi, il suo governo e il suo partito “soccombere” alla valanga di NO che gli è piovuta addosso, inaspettata, dicono loro, a tutti i livelli. 

Ma cosa pretendeva?

Dopo aver preso in giro i lavoratori dicendo che il Jobs act creava lavoro stabile, quando invece si è consentito alle aziende (in un momento in cui trovare lavoro è praticamente impossibile!) di licenziare selvaggiamente, di demansionare, di controllare a distanza.

Ma cosa pretendeva?

Con la precarietà che ormai dilaga, e con gli stipendi (anche quelli degli ingegneri) che si pagano con dei buoni che si comprano dal tabaccaio.

Ma cosa pretendeva?

Dopo aver fatto una riforma pasticciata come”La buona scuola che ha scontentato genitori e insegnanti e non per ultimo dopo aver utilizzato la Costituzione (la Carta fondamentale di tutti gli italiani) come un randello per legittimarsi politicamente.

                                                                             (dal blog di  Gianni Bortolini, operaio metalmeccanico )

Adesso bisognerebbe che tutti quelli che lo hanno sostenuto, insieme a lui, facciano un passo indietro.

 I” Santacruciari” con oltre il 70% di No, hanno dimostrato di saper distinguere il grano dalle erbacce dicendo NO anche alle spese pazze di questa  deludente amministrazione comunale.

Ci attende presto un confronto politico e noi come movimento ci  proponiamo per  essere punto di riferimento per coloro che disorientati da una certa destra e da una certa sinistra guardano oltre .

Convinti come siamo che il no della gente è stato anche un No ad arcaici  equilibri partitici e a superate   logiche di palazzo ci presenteremo con le carte in regola per chiedere con coerenza il consenso dell’elettorato camarinense . 

                                                                   

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