Reddito di cittadinanza a Ragusa. Luci ed ombre di uno strumento funzionante a metà

In provincia di Ragusa, sono circa 6.700 quelle che, secondo gli ultimi dati disponibili,  usufruiscono del reddito di cittadinanza. I percettori nei primi 2 anni di erogazione sono suddivisi in 3 gruppi di dimensioni più o meno uguali:

coloro che sono esentati da condizionalità (pensionati o lavoratori),

coloro che vengono inviati al centro per l’impiego per firmare un Patto per il lavoro

coloro che vengono inviati presso i Servizi sociali dei Comuni per firmare un Patto per l’inclusione sociale.

Quelli indirizzati ai Cpi sono circa un terzo. Alla fine dello scorso mese di settembre, di questi, tuttavia, solo il 38 per cento in provincia di Ragusa  aveva effettivamente sottoscritto il patto ai Cpi e meno del 20 per cento ha poi effettivamente svolto attività, spesso di orientamento. Inoltre, soltanto lo 0,4 per cento ha ricevuto la formazione.

I dati forniti dalla Cisl, aprono una seria riflessione sulla applicazione di questo istituto  così complesso, tanto contestato ed apprezzato allo stesso tempo. Per tale ragione la Cisl stessa afferma che su questi dati bisognerà riflettere ed aprire un confronto costruttivo tra le istituzioni, le forze politiche e le parti sociali finalizzato a rendere ancora più efficiente lo strumento  e su cui è necessario individuare soluzioni all’altezza della situazione. Il reddito di cittadinanza va senz’altro  reso più mirato, efficace ed inclusivo, collegato strettamente alla riforma delle politiche attive del lavoro, conclude la Cisl

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