Rapporto Mal’aria: a Ragusa occorre abbassare il particolato entro il 2030

Dati 2023 alla mano, la città di Ragusa dovrà ridurre entro i prossimi sei anni le emissioni di PM2,5 del 23%, di PM10 dell’11%, mentre ha già sotto controllo le concentrazioni di biossido di azoto. E’ quanto emerge dal rapporto Mal’aria 2023 di Legambiente che, come ogni anno, monitora la situazione dell’inquinamento atmosferico in quasi tutti i capoluoghi (98 su 107) di provincia italiani. Si guarda già alla direttiva europea in vigore dal 2030, con i nuovi limiti delle emissioni, ovviamente abbassati rispetto a quelli attuali.

La situazione nel capoluogo ibleo

Lo scorso anno, Ragusa ha fatto registrare una media di 23 microgrammi al metro cubo (µg/mc)  di PM10, 13 µg/mc di PM2,5 e 9 µg/mc di biossido di azoto (NO2). Mentre per quest’ultimo gas i valori rientrano ampiamente sia nelle norme attuali che in quelle previste a partire dal 2030, in prospettiva occorrerà diminuire le emissioni di particolato.
Di cosa stiamo parlando? Come spiega Arpa Sicilia, “il particolato fine (Particulate Matter PM) è costituito da particelle solide e liquide che tendono a rimanere sospese in aria. Il termine PM10 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 10 μm (1 μm = 1 millesimo di millimetro), il termine PM2.5 è relativo alle particelle con diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2.5 μm. Generalmente tali particelle sono costituite da una miscela di elementi quali carbonio (organico ed inorganico), fibre, metalli (ferro, rame, piombo, nichel, cadmio, …), nitrati, solfati, composti organici (idrocarburi, acidi organici, I.P.A., …), materiale inerte (frammenti di suolo, spore, pollini, …) e particelle liquide.”

Attualmente il capoluogo ibleo tiene le emissioni di PM10 e PM2,5 sotto il valore minimo della media annua stabilita dal Decreto Legislativo del 13 agosto 2010, n. 155 (recepimento della direttiva europea 2008/50/CE), fissata in 40 µg/mc per i PM10 e 20 µg/mc per i PM2,5.

I nuovi limiti

Fra circa sei anni cambieranno i limiti previsti per le sostanze atmosferiche inquinanti. Il valore medio consentito per i PM10 scenderà a 20 µg/mc, 10 µg/mc per i PM2,5. Ecco perché attuali e futuri amministratori della città saranno chiamati a compiere alcune scelte per ridurre le attuali emissioni. Guardando agli altri capoluoghi siciliani, Ragusa è, insieme a Messina, al quarto posto per emissioni di PM10 (peggio fanno Catania, Palermo e Siracusa) e al secondo posto per emissioni di PM2,5 (Palermo in testa).
Il particolato più fine è il più subdolo. Legambiente ricorda che “nel 2021, sono state circa 47mila morti premature avvenute a causa delle elevate concentrazioni di PM2.5 registrate nel nostro Paese.”    

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