Ragusa riscopre la cittadinanza attiva: beni comuni al centro della rinascita urbana

Dopo dieci anni di silenzio, a Ragusa si riaccende il motore della cittadinanza attiva. Il regolamento comunale approvato nel 2015 per la cura condivisa dei beni comuni sarà finalmente attuato. A darne l’annuncio, con un gesto concreto e simbolico insieme, sono stati il sindaco Giuseppe Cassì, il presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ilardo e altri 17 tra assessori e consiglieri, in occasione del convegno “La città bene comune” che si è tenuto lo scorso 31 maggio nell’aula consiliare del Municipio.

Un evento che segna un cambio di passo: non più cittadini semplici spettatori, ma protagonisti della trasformazione urbana e sociale, al fianco dell’amministrazione. È questo lo spirito che anima l’iniziativa promossa dall’associazione Co-Governance – Laboratorio civico di Sussidiarietà politica, nata nel marzo 2024 ma già al lavoro da oltre un anno per costruire ponti tra istituzioni e comunità.

“Facciamo della città il luogo di quel cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”, ha dichiarato Alfio Di Pietro, presidente di Co-Governance. “Il principio di sussidiarietà orizzontale non è solo un articolo della Costituzione, è un orizzonte concreto da costruire insieme”.

Il documento sottoscritto da maggioranza e opposizione impegna l’amministrazione ad applicare il regolamento del 2015 (delibera n. 78/2015) che istituisce strumenti concreti per la collaborazione tra cittadini e Comune nella gestione, cura e rigenerazione di spazi pubblici. Una dichiarazione pubblica di volontà, simbolo di un inedito spirito unitario, con 19 firme a sostegno di una governance condivisa.

Il convegno ha visto anche l’intervento del prof. Francesco Raniolo, esperto di governance territoriale, che ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento diretto dei cittadini nelle politiche pubbliche, e la partecipazione attiva di vari amministratori e consiglieri.

Due esperienze che fanno scuola: parco e scuola si incontrano nella cura della città

Durante l’evento sono state raccontate due iniziative concrete che testimoniano cosa significhi oggi “prendersi cura della città”: il Parco Urbano Alessandro Licitra, nato in via Australia grazie alla collaborazione tra Comune e cittadini. L’amministrazione ha curato le urbanizzazioni, mentre i residenti si sono rimboccati le maniche: alberi, vialetti, panchine, giochi per bambini. Tutto autofinanziato, tutto per il bene comune. Il parco è dedicato ad Alessandro Licitra, giovane prematuramente scomparso. Il progetto “Abitare a Ragusa”, dell’Istituto comprensivo Palazzello – Vann’Antò, ha coinvolto studenti italiani e stranieri in un percorso di rigenerazione del centro storico. Un’esperienza di integrazione culturale, rispetto reciproco e amore per il territorio.

Una città che si prende cura di sé

Il titolo del convegno, “La città bene comune”, richiama idealmente il motto “I care”, che oggi diventa un metodo, un programma, una promessa. “Il cambiamento parte da ciascuno di noi”, ha ricordato Di Pietro. La partecipazione non è un atto delegato, ma una responsabilità condivisa. E Ragusa si candida a essere città simbolo di questa nuova stagione civica.

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