RAGUSA IN PIENA CRISI CHIEDE INFRASTRUTTURE

Il Comitato ristretto per la 514 Ragusa-Catania è stato ricevuto dal Prefetto Cannizzo a mezzogiorno di venerdì a Palazzo del Governo ed ha detto chiaro e tondo che il cosiddetto modello Ragusa non esiste più perché la crisi acuita da un totale isolamento geografico rispetto ai nodi centrali dello sviluppo economico (Catania-Palermo-Siracusa) ormai dilaga se si pensa che è l’unica provincia d’Italia a non avere un solo metro di autostrada. Le proposte di abbandono della rivendicazione, lo scoramento, la protesta, l’organizzazione di iniziative clamorose ed eclatanti hanno quindi preso il sopravvento e l’incontro con il Prefetto ha rappresentato secondo noi l’ultimo tentativo di risalire la china.

Come dicevamo il prefetto secondo le notizie che abbiamo potuto raccogliere da parte dei componenti del Comitato si è reso perfettamente conto della situazione e ha promesso che si farà parte diligente per poter favorire un incontro a Roma tra i rappresentanti della provincia iblea, la Regione ed il Governo nazionale intanto per sbloccare la situazione della 514 e poi per discutere un piano di rilancio dell’economia iblea con altre infrastrutture in atto in pieno stallo operativo. Il richiamo all’aeroporto degli iblei, al porto di Pozzallo alla stessa autostrada Rosolini Scicli e successivamente fino a Ragusa-Comiso-Vittoria Acate-Gela è quindi fin troppo evidente e la volontà di non mollare e di fare una vera e propria battaglia territoriale è ancora più chiara.

Qualcuno ha anche ipotizzato dimissioni in massa dei rappresentanti pubblici della Provincia iblea, compresa la deputazione (e questa sarebbe secondo noi la strada più redditizia da percorrere) anche se altri vogliono vedere ancora se ci sono margini di composizione della protesta. Intanto è stata confermata la riunione degli Stati generali provinciali per il 26 marzo e poi se nel frattempo nulla succederà di positivo la grande manifestazione di protesta con la carovana che dall’ aeroporto degli iblei di Comiso condurrà a passo d’uomo o quasi all’aeroporto di Fontanarossa a Catania.

Uomo avvisato… è il motto di tutti i ragusani che vogliono salvare questa terra iblea.

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