RAGUSA DIMENTICA, DALLA GIORNATA DELLA MEMORIA AL DECENNALE UNESCO

  

Youpolis: “il ricordo e’ di tutti e va oltre i commissariamenti di comune e provincia” 

Tante ricorrenze ed anniversari che dovrebbero unire una comunità nel ricordo e nella riflessione, oppure nella gioia e nell’apprezzamento di ciò che abbiamo, ma che invece vengono completamente ignorate. Solo in questo primo mese del 2013 ne abbiamo già contate tre ed un’altra è alle porte, e come dimenticare che una importantissima, l’anno scorso, è stata organizzata solo grazie all’impulso di tutte le giovanili della città? Siamo in un momento di crisi, e questo lo sappiamo: ci stiamo così dentro che a volte non guardiamo minimamente il resto, e questo è anche vero. Ma ce lo ricordiamo che Ragusa ha anche una sua storia, remota così come recente, che può insegnarci tanto, così come tanti altri avvenimenti importanti della storia mondiale, grazie ai quali dovremmo rimodellarci nella nostra coscienza e moralità?

Non ci aspettavamo chissà cosa. Bastava un piccolo evento, un qualcosa a costo zero, una partecipazione ad iniziative già organizzate, una o più figure pubbliche che invitassero la cittadinanza alla riflessione organizzando anche qualcosa. Solo e almeno questo.

Ma veniamo alla lista.

L’11 Gennaio scorso si celebrava il 320° del terremoto del 1693. Una ricorrenza che anche questa volta, nonostante la cifra tonda, è stata ricordata solo in maniera religiosa. Alle 15 i rintocchi della campana maggiore della Cattedrale, poi i Vespri e la Santa Messa. Non abbiamo visto partecipazione di autorità nè un momento cittadino di commemorazione pubblica nè tantomeno un richiamo pubblico alla riflessione, che poteva avvenire sotto due aspetti: da un lato un pensiero nei confronti delle migliaia di vittime, che sebbene siano così distanti nel tempo da noi sono Ragusani a tutti gli effetti e meriterebbero lo stesso onore di tutti i concittadini caduti nella storia; dall’altro una riflessione su come agire e comportarsi nel caso che accada un terremoto. Solo i quotidiani locali hanno fatto riferimento ad un piano di protezione civile già ben strutturato, ma quanti ragusani sanno come comportarsi? Sarebbe stato utile organizzare una serie di cose per far conoscere ai cittadini tutte le direttive su come muoversi nel caso di una emergenza.

Andiamo avanti. Il 25-26 Gennaio il decennale del riconoscimento dei siti Unesco. A Noto viene organizzata una manifestazione celebrativa importante, alla quale ci risulta che abbiano preso parte ufficialmente il Presidente del Consiglio Comunale di Ragusa e una delegazione dell’Amministrazione Comunale di Modica con un Assessore, ma non è stata stimolata partecipazione dei cittadini ragusani all’evento, nè abbiamo visto dichiarazioni pubbliche o l’organizzazione di una celebrazione simile in provincia. Altro caso su cui riflettere doppiamente: da un lato, la bellezza di celebrare l’anniversario di un grande riconoscimento; dall’altro, la riflessione per capire se questo territorio sta valorizzando e salvaguardando correttamente le risorse barocche. Che poi, ci pensiamo che queste due ricorrenze sono collegate? Una morte e una rinascita, avvenuta per mezzo del Barocco, una rinascita che è Patrimonio dell’Umanità e vanto in tutto il mondo!

Ma non è finita. Il 27 gennaio, Giornata della Memoria. Tante riflessioni sulla carta stampata, sui giornali online, nelle scuole. Niente di celebrativo, da parte degli enti locali, in forma pubblica. Forse non si capisce che ricordare un evento passato serve a ragionare per il futuro, serve a ricordare la nostra storia ripensando agli errori commessi per non ricascarci più! Sappiamo di un’iniziativa istituzionale organizzata per venerdì in Prefettura, ma da Comune e Provincia nessun riscontro utile al coinvolgimento della città. 

E su questa scia, rischiamo di fare poker, perché il 10 Febbraio c’è l’anniversario delle Foibe. Che si farà? Dimenticheremo anche questa?

Perché a Ragusa non si sta ricordando nulla? Perché chi di dovere non fa nulla per ricordare tali eventi? Nonostante Ragusa allo stato attuale ci sia un commissariamento logicamente dedicato alla ordinaria amministrazione, questo non vuol dire che le figure pubbliche tuttora in carica siano esenti dal promuovere il ricordo di tali ricorrenze, il menefreghismo in una società che giornalmente è investita da una forte crisi di valori, nuoce gravemente.

O dovremo nuovamente muoverci noi, com’è stato per la marcia del 19 Luglio, quando sono state tutte le giovanili di Ragusa ad armarsi di coraggio e “pazienza logistica” proponendo di fare tutto? In definitiva, avendo ampiamente dimostrato il duplice o addirittura triplice significato di certe ricorrenze, positive o negative che siano, invitiamo politici, associazioni, i cittadini, e la futura amministrazione, a riflettere su ciò. Anche un evento a costo zero, come una semplice fiaccolata o un semplice discorso fatto in Piazza, servono a ricordare e accendere la speranza dei cittadini che si stringono attorno alla propria storia e al proprio futuro, si sentono uniti, si sentono lieti di appartenere alla città di Ragusa che ha un suo libro unico.

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