Raddoppio Rg-Ct, ora o mai più. Parla Cna

Ragusa-Catania, la nuova presidenza della Cna territoriale di Ragusa, che si è insediata ieri sera, ha voluto affrontare per prima cosa le tematiche riguardanti la realizzazione della grande opera infrastrutturale che, attesa da tempo, rischia di subire, ancora una volta, gravi ritardi a causa di intoppi procedurali dell’ultimora. In vista della seconda conferenza dei servizi in programma per lunedì 10 luglio, il presidente della Cna territoriale, Giuseppe Santocono, a nome dell’intera presidenza, ha inteso prendere una netta posizione sul delicato argomento: “Riteniamo che non sia più possibile scherzare con il fuoco. Tutte le autorità, tutti gli enti locali territoriali a qualsiasi titolo interessati o interferenti, tutti i politici che hanno l’opportunità di fornire il loro supporto alla tormentata causa di quest’opera, devono mettere il massimo impegno per riuscire ad arrivare all’avvio, finalmente, dei cantieri dopo che dal 1998 continuiamo a parlare di questa grande infrastruttura. Le nostre imprese – continua Santocono – più in generale il mondo economico della provincia di Ragusa ma anche le famiglie e tutti i cittadini della nostra area non riuscirebbero a comprendere i motivi che impedirebbero all’iter di potere arrivare celermente alla naturale conclusione dopo che, negli ultimi anni, sono stati compiuti parecchi e complicati passaggi prima di giungere a tale traguardo. Rimettere tutto in gioco per una serie di eccezioni, probabilmente fondate ma facilmente risolvibili, avrebbe il sapore dell’ennesima occasione perduta per la provincia di Ragusa. E tutti sappiamo, soprattutto in questa complicata fase storica, di non potercelo permettere. Ecco perché la Cna territoriale di Ragusa invita tutti coloro che hanno voce in capitolo di farla sentire sino in fondo e di fornire il proprio contributo per arrivare a tagliare il traguardo finale. Soltanto così possiamo sperare in un futuro migliore, a livello economico, per il nostro territorio. Abbiamo bisogno della Rg-Ct così come delle altre opere infrastrutturali che dovranno fornire una nuova dimensione all’intera area iblea”.
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