Raddoppio Ragusa-Catania: non sarà proprio un’autostrada. Progetto entro dicembre

Non sarà proprio un’autostrada, come siamo soliti immaginare, ma una “strada con caratteristiche autostradali”. Si potrà andare al massimo a 110 km/h (e non a 130 come nelle normali autostrade) ma, almeno questa è la garanzia, non si pagherà pedaggio. Stamani al Comune di Ragusa il comitato-osservatorio che si occupa di seguire volontariamente l’iter procedurale per l’atteso raddoppio della Ragusa-Catania ha promosso un incontro con i rappresentanti della Regione e del Governo nazionale in modo da fare il punto della situazione. Per il Ministero delle Infrastrutture è intervenuto il sottosegretario Giancarlo Cancelleri. Presente anche Nello Musumeci nella doppia veste di presidente della Regione e di commissario straordinario per l’appalto secondo il progetto dell’Anas.

Tornando ai dettagli dell’incontro di oggi, a cui non ha potuto partecipare la stampa, nelle più rosee previsioni sembra che entro metà dicembre sarà approvato il progetto esecutivo ed entro l’anno il bando di gara per i quattro lotti. Per giugno 2022 l’affidamento dei lavori. E’ stata intanto avviata la bonifica bellica e sono già in corso le procedure di esproprio. La strada “con caratteristiche autostradali” avrà un tracciato di 68,66 km, 11 viadotti, una galleria naturale di 800m, un sottopassaggio ferroviario e 10 svincoli.

Soddisfatto si dice il sottosegretario Cancelleri che rivendica la scelta del Movimento 5 Stelle, due anni fa, di bloccare il progetto di finanza con i privati, per fare in modo che si procedesse con un appalto pubblico e dunque senza pedaggio. Queste le sue parole: “Oggi, in occasione del 18esimo anno dalla costituzione del Comitato per la realizzazione della Ragusa-Catania, sono qui, insieme al Presidente Musumeci, ai membri del Comitato, ai Sindaci, ai Parlamentari del territorio e ai vertici Anas per fare il punto della situazione sui risultati raggiunti, con grande spirito di collaborazione fra le Istituzioni interessate, per la realizzazione dell’autostrada Ragusa – Catania, opera infrastrutturale fondamentale per il territorio siciliano. Appena arrivato al Ministero, già con il Governo Conte 2, l’impegno con il Movimento 5 Stelle per la realizzazione della Ragusa-Catania è stato subito una priorità e oggi, dopo decenni, siamo molto vicini al momento più atteso, mandare in gara i 4 lotti, che spero di poter annunciare a fine anno 2022”.

E i soldi ? Cancelleri dice che “stiamo lavorando per permettere il completamento del finanziamento dell’intera opera che avrà un valore complessivo di circa un miliardo di euro. Allo scopo, già nelle settimane scorse si sono avviate le pratiche per la rimodulazione di alcuni fondi di sviluppo e coesione non spesi perché allocati su opere non immediatamente cantierabili. Questo è un orizzonte importante perché insieme ai Sindaci del territorio e l’attenzione del Comitato, siamo partiti da una strada che doveva essere a pedaggio ad una strada che sarà pubblica e gratuita. Si tratta di un successo per la Sicilia, un successo che orgogliosamente posso affermare che porta il mio totale impegno a livello nazionale”.

LE PAROLE DEL SINDACO DI RAGUSA, PEPPE CASSI’
Anche il primo cittadino, che ha partecipato all’incontro, ha rilasciato il suo commento. “Al termine della riunione il presidente commissario ed il vice ministro, ritrovati a Ragusa con il supporto dell’ing. Luigi Mupo dell’Anas per relazionare su un’opera la cui grande necessità è pari solo alla lunga attesa, hanno convenuto di rincontrarsi entro la fine dell’anno, di nuovo a Ragusa, per fornire nuovi aggiornamenti.
È necessario che la politica continui a dare prova di collaborazione, condivisione, concretezza, anche tra esponenti di posizioni contrapposte, per il conseguimento di un obiettivo che è a beneficio di tutti. Al tempo stesso è fondamentale per noi continuare a seguire da vicino ogni passaggio di un’opera che appartiene all’intera comunità, affinché l’attenzione non cali e la disillusione, già diffusa nei ragusani, venga sradicata da azioni concrete. Chiediamo solo di avere, pur con decenni di ritardo, ciò che nel resto d’Italia e d’Europa è semplice normalità.” 

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