Molti associano il loro volto alle vacanze estive, al sole che illumina Marina di Modica e al movimento dei mesi più caldi. Per altri, invece, sono un punto di riferimento imprescindibile della frazione marinara modicana anche quando arriva l’inverno, le strade si fanno silenziose e il mare cambia colore. Sono Giovanna, Jole e Veronica: le […]
Raddoppio Ragusa-Catania: l’ira del Sindaco di Chiaramonte, Gurrieri, sui social e l’infondatezza della stessa.
14 Giu 2021 18:36
Lo scorso 10 giugno dalle pagine on line del nostro giornale, abbiamo pubblicato un articolo a firma di Irene Savasta, attraverso il quale siamo tornati a parlare ancora una volta della “famigerata” Ragusa Catania. Nulla di eccezionale. Lo facciamo da quasi un decennio ed esattamente da quando il buon Franco Portelli, nostro collega giornalista, ha fondato il giornale. Trattiamo l’argomento, come giornalisti, dal 1998 proprio quando vide la luce l’idea di questo benedetto raddoppio. Capite bene che dopo oltre 22 anni di proclami, di annunci e comunicati provenienti da tutte le forze politiche, con i quali ci hanno fatto sempre credere che eravamo ad un passo dalla realizzazione dell’opera, adesso, non diciamo che scetticismo e disillusione abbiano preso il sopravvento, ma, per lo meno, mettiamo una maggiore attenzione e perizia nel trattare l’argomento. Irene Savasta, preziosa collaboratrice del giornale e giornalista di indubbio valore professionale ed etico, intercettando sui social l’annuncio del primo cittadino di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, titolato “Partono gli espropri per la SS 514 Ragusa-Catania” ha valutato assieme a tutti noi la necessità di pubblicare l’importante notizia, corredandola di ulteriori e più utili informazioni. Ha, per questa ragione, inteso attingere altre notizie direttamente dalla fonte: l’Anas. Un modo di operare, il suo, professionale, serio ed ineccepibile. Dal riscontro con l’Anas, Irene Savasta, verifica, con una certa sorpresa, che in realtà non si è ancora giunti alla fase degli espropri come annunciato dal sindaco Gurrieri, ma a quella delle attività preliminari finalizzate all’esecuzione di sondaggi, indagini archeologiche ed intercettazione di ordigni bellici. Alla redazione del giornale è quindi parso corretto fornire l’informazione per come rispondeva alla realtà dei fatti. Abbiamo quindi riportato il post del sindaco Gurrieri ed in aggiunta quanto affermato dall’Anas. Abbiamo agito con obiettività, come cerchiamo di fare ogni giorno per tutta la realtà provinciale ed in relazione a tutti gli argomenti. Non sempre ci riusciamo come vorremmo e di questo ci scusiamo con i nostri lettori ma almeno ci proviamo. Ma torniamo a noi. Dopo la pubblicazione del nostro articolo, con grande sorpresa, leggiamo il giorno dopo un post del primo cittadino di Chiaramonte Gulfi attraverso il quale, non le manda certo a dire alla nostra Irene, rea, a suo giudizio, di “mettere in dubbio la serietà dello stesso sindaco” di “essersi confrontata con qualche esponente politico dell’opposizione ed aver concordato di mettere in dubbio, come fa nell’articolo, la realizzazione dell’opera e nello stesso tempo di infangare la credibilità del sottoscritto per raggiungere un risultato”. Nel leggere quanto pubblicato siamo rimasti sinceramente stupiti da tanta veemenza e tanta caduta di stile e, a giudicare dai commenti allo stesso post, non soltanto noi.
La conosciamo tutti personalmente signor sindaco Gurrieri da molto tempo. Io personalmente dai tempi della sua sindacatura nei primi anni 2000. Con lei mi sono trovato a lavorare in più occasioni e ho avuto sempre modo di apprezzare la sua abnegazione e la passione che mette nel suo impegno politico ed amministrativo. La ritengo ancora oggi uno degli esponenti politici migliori che la nostra provincia abbia espresso. Questa premessa per dire quanto mi abbia sorpreso personalmente il suo post , che giudico, mi sia permesso, scomposto e poco elegante verso la nostra collega, per usare un eufemismo, Mi permetto quindi con grande umiltà ma con schiena dritta di ricordarle che il nostro giornale non riporta fatti ma, semmai, li racconta. La differenza consiste che il riportare un episodio non richiede molto sforzo di intelletto, il raccontare invece richiede spirito critico, capacità di discernimento, obiettività e molta cautela. Dopo 22 anni di proclami crediamo che la cautela su questo argomento della Ragusa Catania non sia mai troppa. Agendo in tal modo abbiamo verificato come nessun esproprio stia ancora partendo. Nessun mai ha agito con l’intenzione di mettere in dubbio la sua serietà o meno che meno la certezza della fattibilità dell’opera. Non è nostro compito. Noi informiamo, i nostri lettori leggono, gli elettori poi votano e scelgono, promuovendo o bocciando il candidato di turno. Noi di Ragusaoggi, abbiamo solo integrato il suo post con quanto ci ha comunicato l’Anas. E’ per questa ragione che meritiamo la sua pubblica deplorazione? Per aver fatto solo il nostro dovere e non esserci comportati alla stregua di un organo di informazione di regime ? Riteniamo inoltre che strida parecchio con la figura di Sindaco la sua illazione secondo la quale ci siano presunti accordi tra Irene Savasta e qualche esponente politico dell’opposizione per “raggiungere un risultato” come afferma testualmente lei. Ma di quale risultato parla? A cosa allude? Signor Sindaco queste manie di persecuzione manifestate nel suo post in oggetto, non le fanno onore anche perché non le sono mai appartenute per quel che la conosciamo. Ci teniamo ad informarla, carissimo Signor Sindaco, che tanto con l’opposizione che con Ella, abbiamo intrattenuto e siamo intenzionati ad intrattenere soltanto rapporti di natura professionale senza alcun secondo fine politico ed inoltre che siete sempre ospiti graditi nel nostro giornale quando avrete argomenti degni di essere trattati e divulgati, ma, si ricordi, al solo fine di comunicare ed informare i nostri lettori, non con quello di riportare o contribuire alla immagine politica di uno a scapito dell’altro. Inoltre Signor Sindaco, ci permetta, in chiusura di ricordarle che l’uso forzato dell’appellativo “signorina” riferendosi alla collega Savasta, probabilmente, e non abbiamo motivo di dubitarne, sarà avvenuto in perfetta buona fede ma ancora una volta non le fa onore poichè il percepito sa di spregiativo e di offesa bella e buona verso Irene. Da un galantuomo di altri tempi come lei anche questa non ce l’aspettavamo. Avrebbe potuto tranquillamente utilizzare il titolo che Irene si è guadagnata con i suoi sacrifici ed il suo valore, cioè quello di dottoressa, oppure, se proprio non voleva darle questa soddisfazione, avrebbe potuto fare ricorso a quello di giornalista, che poi è il titolo nell’esercizio del quale, lei si è sentito affrontato ed offeso da parte di Irene. Ci spiace molto per questi suoi scivoloni. Evidentemente sottendono qualche malessere o insicurezza che noi, inavvertitamente, abbiamo messo in evidenza. Di questo ci scusiamo perché non volevamo urtare la sua suscettibilità. Non ci scusiamo invece per tutto il resto, non ci scusiamo del nostro modo di operare e di fare giornalismo, per il quale, invece, pretendiamo le sue di scuse. Le farebbe onore, confermando ancora una volta quel che ancora continuo a credere io di lei, l’intera redazione e molti suoi concittadini.Ad maiora. Enzo Scarso – direttore Ragusaoggi.it
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