QUELLA PORTA…

Egregio Direttore,

riterrei troppo tempestivi e inopportuni eventuali suggerimenti da inoltrare al nuovo Sindaco, di qualsivoglia natura e su qualsiasi argomento.

Ma penso che il particolare che sto per sollevare non possa disturbarlo più di tanto.

Mi riferisco a quella porta che, lungo il corridoio che porta alla stanza del Sindaco, separa le stanze del potere dagli spazi della casa comunale aperti al popolo: introdotta a suo tempo da un Sindaco, forse su sollecitazione di qualcuno del suo staff, è stata mantenuta dalle successive amministrazioni, come separatore fra la terra e il cielo, fra il volgo e gli oligarchi, fra le divinità e gli uomini.

La porta fa il paio con il check-point con porta ad apertura elettrica che introduce sempre alle stanze del Sindaco, dove solerti impiegati, che sono comunque comandati sul comportamento da tenere, selezionano il passaggio del pubblico, di amici, di amici degli amici e così via, occupando la vasta area della sala antistante la sala del Consiglio.

Considerati i criteri ispiratori di questa amministrazione, desidererei suggerire di eliminare queste barriere artificiali e riportare i luoghi alle originali condizioni antidelimitazioni. In subordine, per evitare eventuali spese non previste, mi vorrei permettere, almeno, il suggerimento di lasciare le porte non bloccate, permettendo il passaggio, spostando il check-point nel corridoio, ove bloccare, eventualmente, ospiti indesiderati. Non mi pare che ci possa essere gente che per avere un colloquio con il Sindaco, tira diritto senza chiedere il permesso. In ogni caso, si deve sempre arrivare al suo Gabinetto per parlare con segretari e personale dello staff.

Sarebbe un bel segnale di…apertura, di aria nuova !

Lettera firmata

 

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