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Quei mastelli indecorosi in pieno centro storico a Scicli
26 Apr 2025 12:42
Ezio Occhipinti, “padre” del progetto Ospitalità diffusa che ha portato Scicli nel mondo con un attento piano ricettivo, non fa un mistero sui rischi che i mastelli per la raccolta differenziata sollevano dal punto di vista estetico. Raccolta differenziata sì ma con…stile per non colpire l’occhio. “Passeggiando tra le vie del centro storico di Scicli, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e sempre più meta di un turismo colto e consapevole, si è avvolti dalla bellezza barocca dei palazzi, dalle luci dorate della pietra e dalla vivacità dei vicoli – afferma Ezio Occhipinti – i mastelli per la raccolta differenziata introdotti con lodevole intento ecologico in molte strade del centro storico, un ingombro visivo quotidiano. Disposti ovunque, davanti agli ingressi di abitazioni private, esercizi commerciali e attività turistiche, questi mastelli spesso restano in bella mostra, allineati come sentinelle del disordine. E così, a poco a poco, ci si abitua. Ci si abitua a vederli ovunque. Ci si abitua a non vederli più. Ma l’abitudine, si sa, è sorella della cecità. Non si tratta di fare polemica né di negare l’importanza della raccolta differenziata, ormai imprescindibile per una città che guarda al futuro. Si tratta piuttosto di interrogarsi su come coniugare decoro urbano e sostenibilità ambientale, specialmente nei contesti di pregio storico e architettonico”.
La svolta? Quale sarebbe?
“Molte città d’arte in Italia e in Europa hanno affrontato con successo il tema della gestione estetica dei rifiuti nei centri storici utilizzando mastelli mimetizzati o integrati in elementi di arredo urbano, come cassette in legno, fioriere e nicchie ed in spazi comuni condominiali per il conferimento, fuori dalla vista pubblica. E poi la raccolta porta a porta dedicata ad orari fissi, evitando l’accumulo prolungato in strada. Scicli, con la sua sensibilità artistica e culturale, potrebbe farsi promotrice di un progetto pilota che coinvolga cittadini, amministrazione e operatori turistici – conclude – una riflessione condivisa potrebbe portare alla creazione di un regolamento per la gestione estetica dei mastelli, in linea con il decoro urbano e con l’identità della città. La bellezza è una responsabilità collettiva. Tutelare l’immagine della nostra città non significa opporsi al cambiamento, ma accompagnarlo con intelligenza”.
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