QUANDO SI DICE IL 17…

Fatale la XVII^ Legislatura per Gianfranco Fini, Antonio Di Pietro, Lorenzo Cesa, Rocco Buttiglione, Gianfranco Micciché, Raffaele Lombardo, Italo Bocchino, Fabio Granata, Guido Crosetto, Franco Marini, Sergio D’Antoni: fra i nomi più noti della categoria “trombati”.  Festa finita. Bentornati fra i comuni mortali.

Dietro l’angolo, per ciascuno di loro, nonostante una ricca “buonuscita”, la depressione per crisi d’astinenza. Almeno questo il rischio che corrono, secondo l’autorevole parere di specialisti e studiosi della umana psiche. Essere bocciati fa male. Lasciare onori e privilegi ancora di più. Questione di tempo. Se ne faranno certamente una ragione.

Una volta per consolazione i bocciati eccellenti ricevevano incarichi e posti di sottogoverno. Ora, però, grazie anche all’avvento dei grillini, non ci dovrebbe essere trippa per gatti!

Grillino anch’io? Chiariamo subito che condividere quasi interamente le “accuse-lamentele” sollevate in campagna elettorale dal Movimento di Beppe Grillo, è un fatto. Altra cosa la capacità di saper strappare le vesti al sistema senza graffiarne il corpo. Che è Stato, Costituzione, Parlamento. Il verbo di Beppe Grillo, quindi, mi sta bene solo come enunciazione ed anche come progetto di demolizione di vizi e delitti della Seconda Repubblica. Al comico-politico per eccellenza va infatti il merito incontestabile di avere saputo intercettare bisogni e rabbia della gente che, a colpi di voto, ha chiesto a gran voce che le cose cambino in meglio. Che Grillo sappia ora costruire una nuova Repubblica, libera, pulita, trasparente, purificata da privilegi, intrallazzi e ruberie, come auspicato dalla stragrande maggioranza dei cittadini, è tutto da vedere.

Osservo, al riguardo, e me ne dispiaccio, la tentazione del leader genovese di voler restare sul palcoscenico, quando invece, ora, a cose fatte e a risultato raggiunto, che di più non si poteva, è il momento di agire, fare, uscire dalla metafora politica, per “sporcarsi” di fatti concreti. Assumendosi le proprie responsabilità. Perché, diciamolo francamente, mentre la casa brucia, dall’Europa germanostrabica continuano ad arrivare strali, insulti e autotreni di benzina.

Ah dimenticavo… Il modello di governo cosiddetto Sicilia vale anche per Roma? Ma non abbiamo detto che la Seconda Repubblica è da spazzare via? Vogliamo forse ripeterne vezzi, vizi e difetti?

In politica il copia e incolla non va bene. Gli Enti territoriali, Regioni, Province e Comuni, rappresentano una realtà diversa. Fra l’altro in Sicilia, proprio in queste ultime ore, i grillini hanno assunto posizioni intransigenti sul problema delle Province e su alcune nomine del presidente della Regione Rosario Crocetta, francobollate come “spartitorie”.

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