Punta Braccetto: cane torturato e ucciso davanti alla casa di un’animalista che se ne prendeva cura

Un cane seviziato e ucciso davanti la casa di un’animalista, a Punta Braccetto. Si trattava di un randagio che era accudito da una donna che però aveva da poco denunciato alle forze dell’ordine attività di pesca illegale nel demanio forestare di Randello, area naturale protetta. A denunciare la vicenda, in una nota congiunta, Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista (Ape) e Ilaria Fagotto, presidente della Lega Antispecista Italiana (Lai).

Pare che la donna fosse riuscita a far installare delle telecamere per cogliere i pescatori abuisivi: ne era nata una contesa a parole piuttosto aspra.

“Questa mattina l’animalista ha trovato davanti casa, a punta Braccetto, il cane randagio che seguiva da quattro anni morto. Dai primi accertamenti sul corpo è emerso che l’animale è stato seviziato con una fiocina e bruciate varie parti del corpo fino a causarne la morte”, si legge nella nota.

“Siamo atterriti – spiegano – per un’azione tanto efferata. Abbiamo chiesto e ottenuto dai Carabinieri del luogo il sequestro della carcassa che sarà inviata all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia a Ragusa per un esame autoptico. Auspichiamo che in sede processuale i responsabili di questa infamia paghino per la loro azione criminosa”.

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