È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PUGNI PER UNA DONNA. STORIA DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONE
18 Ago 2011 14:01
La notizia è stata data con ampia diffusione da tutte le testate giornalistiche locali, compreso il nostro RagusaOggi.
È successo che a Vittoria, in via Nino Bixio, sono dovuti intervenire i poliziotti del locale Commissariato (parola che scrivo di rado, non occupandomi mai di cronaca e che, quando mi capita anche solo di leggere, mi rimanda con la mente a Camilleri e Montalbano, e quindi ne approfitto per consigliare la lettura di “Il gioco degli specchi” edito da Sellerio, recentemente messo in vendita dal Maestro Empedoclino). Gli agenti erano stati chiamati per via di una lite, prima verbale e poi con tanto di schiaffi in faccia, tra due cittadini. Raggiunti e facilmente identificati, i due hanno raccontato come sono andati i fatti. Pare che l’aggressore, un vittoriese di settantasei anni, abbia schiaffeggiato un suo conoscente e concittadino di ottantanove anni. Motivo della lite la badante rumena (che nella nota diffusa dalla Polizia è definita “giovane”, concetto – come appare evidente – molto relativo, perché dipende da chi giudica tale una altra persona, e questa altra persona è giudicata giovane in base alla carta di identità, ed allora è una cosa, oppure da quanti anni dimostra, ed allora è tutta un’altra cosa, specie per le donne, che legittimamene fanno ricorso a cosmetici che sono in grado di togliere molti anni, alla vista, rispetto a quelli all’anagrafe).
Certo è che la vicenda vede al centro la giovane badante rumena che ha prima lavorato alle dipendenze del settantaseienne, e adesso, da qualche settimana, alle dipendenze dell’ottantanovenne. Il più giovane dei due non ha accetto serenamente questo cambio di scuderia, ed ha chiesto conto e ragione. Ma non alla giovane badante rumena (che i suoi motivi li avrà pure avuti per cambiare), ma al conoscente, nuovo datore di lavoro, vittima, successivamente, delle sue intemperanze.
Come che siano andate le cose, a noi interessa soltanto registrare il fatto che nel caldo agosto 2011 nella ancora più calda Vittoria – e non solo con riferimento al meteo – ci si azzuffa per una donna, quali che siano le sue funzioni, in questo caso di badante. Per certi versi la vicenda, che per fortuna non ha avuto gravi conseguenze (l’aggredito è stato curato all’Ospedale solo per qualche escoriazione) fa sorridere, perché dimostra che tra tanti, tantissimi problemi che attanagliano la nostra vita quotidiana, c’è ancora chi riesce ad avere un cuore caldo, e purtroppo anche la mente, tanto da decidere di chiarire le cose a schiaffi in faccia. Non vorrei, assolutamente, essere frainteso, ma chi si riscalda dimostra carattere, voglia di fare, di confronto. La violenza – anche se di entità minima come in questo caso (lo schiaffo è di per sé poco doloroso, ma è un gesto che, specie tra maschi, risulta sovente offensivo, perché umiliante) è sempre da rifuggire, ma, a pensarci bene, che due nostri nonni abbiamo fatto a botte per una femmina, stimola un certo orgoglio, rimanda agli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, tanto che i poliziotti, raggiunto ed identificato l’aggressore, non hanno ritenuto di doverlo fermare o denunziare, ma, almeno a leggere la nota pubblicata, si sono limitati ad un invito ad “ad evitare, per il futuro, di porre in essere simili atteggiamenti”.
© Riproduzione riservata