PUBBLICISTI IN ESTINZIONE? I PICCOLI GIORNALI CHIUDERANNO

Le nuove norme sulla liberalizzazione dell’accesso alla professione di giornalista rinsaldano la costituzione di una casta e cancellano gran parte della possibilità di lavoro di tantissimi giovani che vogliono intraprendere il mestiere.

Facciamo degli esempi per capirci meglio e senza scomodare gli altri. A Ragusa Oggi collaborano una quarantina di persone: Una decina sono professionisti (non giornalisti) come medici, veterinari, avvocati, politologi, sociologi, filosofi, ingegneri e così via. Questi curano una rubrica settimanale ciascuno che è impaginata  di spalla all’editoriale e che resta  24 ore on line.

Secondo le nuove norme (che devono essere cambiate nel regolamento di attuazione altrimenti sarebbe veramente la fine dei piccoli giornali) questi non potrebbero scrivere in quanto non essendo giornalisti commetterebbero il reato di esercizio abusivo della professione (sic!) e quindi un reato grave in barba alla Costituzione italiana che consente ad ogni cittadino di esprimere il proprio pensiero con la parola o lo scritto. Ed allora? Allora,una cosa ridicola è stata fatta dal Decreto sulle professioni.

Della quarantina di persone che collaborano con noi ce ne sono poi una trentina, quasi tutti studenti universitari, che anche dalle città sedi di atenei (a Istanbul Burgio, a Londra Scrofani, a Berlino Manenti, a Roma Cilia, a Pisa Gurrieri, a Bologna Mandarà, a Catania Arena, a Parma Metastasio, a Milano Sica. licitra e Scalone, etc etc) mandano i loro servizi con Internet che vengono retribuiti (male!!) a pezzo e con il regolare versamento della ritenuta d’acconto. Dopo due anni di collaborazione retribuita questi ragazzi vanno a fare il colloquio presso l’Ordine dei giornalisti, portano tutta la documentazione necessaria e se idonei si iscrivono all’Albo dei pubblicisti, Anche questi, da agosto, dovranno cessare la loro attività e quindi smettere di scrivere; anche qui con la palese violazione della Costituzione che tutela com’è noto la liberta di espressione di ogni cittadino italiano.,.

Cosa si dovrebbe fare in alternativa secondo le norme classiche dell’iscrizione all’ordine dei giornalisti professionisti? Assumerli per almeno 18 mesi come praticanti con le tariffe nazionali che per una trentina (i medici, avvocati, sociologi etc. nemmeno a parlarne perché sono avviati nelle loro professioni, sono iscritti ai rispettivi albi e non possono essere assunti da altri datori di lavoro), costituiscono una spesa gigantesca che nemmeno i grandi quotidiani nazionali si possono permettere; poi dopo diciotto mesi e l’iscrizione all’Albo vengono licenziati e vanno ad ingrossare le file dei disoccupati perché Ragusa Oggi, a parte che non può assumerli, non può pagare una quarantina di giornalisti professionisti alle tariffe nazionali vigenti.

Ed allora? Allora facciamo così: liberalizziamo davvero l’accesso alla professione eliminando l’Ordine dei giornalisti e poi chi sa scrivere scrive, chi deve essere assunto viene assunto, chi lavora con un articolo alla settimana viene pagato per un articolo alla settimana, chi fa anche un altro mestiere (medico, avvocato, ingegnere) parla e scrive di cose che sa e la stessa professione di giornalista con una laurea idonea viene esaltata da gente che impara il mestiere e diventa giornalista e non come può accadere oggi perché è parente dell’editore o del direttore. Chiaro ? Vedrete che a questa soluzione la Casta si dichiarerà contraria.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it