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Professione perpetua per undici giovani salesiani a Messina. Tre sono siciliani
05 Ott 2024 10:16
Oggi è un grande giorno per la famiglia salesiana con l’ingresso perpetuo di undici nuovi giovani provenienti da diverse parti del mondo. Di questi tre sono siciliani. Oggi pomeriggio, alle 17.30 nella Concattedrale del SS. Salvatore di Messina è attesa la celebrazione della Santa Messa e della Professione perpetua per coloro che hanno scelto di donarsi al Signore nel carisma di San Giovanni Bosco, il Santo dei giovani. Per l’Ispettoria Salesiana Sicula “San Paolo”, la Comunità Salesiana “San Tommaso” di Messina e le famiglie è un momento importante.
In un momento di crisi vocazionali, la famiglia salesiana accoglie al suo interno undici nuovi giovani che hanno scelto la via segnata da San Giovanni Bosco.
A presiedere il rito Don Alphonse Owoudou, Consigliere Regionale per Africa-Madagascar. I candidati alla professione perpetua, provenienti da diverse parti del mondo, si sono formati presso l’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina e sono pronti a offrire la loro vita al servizio di Dio e dei giovani, secondo lo spirito e l’insegnamento di Don Bosco. Essi sono: Rogers Berocan, Sérgio A. Dos Santos, Francisco Horta, Fidel Junior, Georges Niyonkuru, U. Frank T. Bayiha, A. Melsior Porseni, Déo Nizirimana. I tre giovani siciliani sono Emanuele Geraci originario di Messina, Vito Mangano originario di Mascali e Orazio Moschetti della comunità di Biancavilla.
La Professione Perpetua rappresenta uno dei momenti più alti nella vita di un Religioso.
“E’ un atto solenne che rinnova e riconferma il mistero dell’alleanza battesimale, esprimendo il pieno dono di sé al Signore e alla missione a cui si è chiamati. Come espresso dalle Costituzioni dei Salesiani di Don Bosco al n.23: la professione religiosa è un segno dell’incontro d’amore tra Dio che chiama e il discepolo che risponde, donandosi totalmente a Lui e ai fratelli – spiegano dalla famiglia salesiana messinese – per questi giovani, la professione perpetua non è solo un impegno personale, ma anche un atto pubblico che avviene di fronte alla Chiesa, attraverso il cui ministero vengono consacrati al servizio di Dio e dei giovani. Questo impegno reciproco sigilla la loro appartenenza definitiva alla Società Salesiana, che li accoglie con gioia e li invia a operare nella missione salesiana. La vocazione salesiana si esprime nel servizio ai giovani, in particolare ai più poveri e bisognosi, secondo quanto Don Bosco stesso indicò come priorità. Il carisma salesiano riafferma con forza la preferenza per la ‘gioventù povera, abbandonata, pericolante’, chiamata a scelte di vita fondamentali che plasmano l’avvenire della società e della Chiesa”.
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