Proclamato lo stato di agitazione del personale catalogatore operante alla Soprintendenza di Ragusa

Anche in provincia di Ragusa il personale catalogatore, che opera alla Soprintendenza, di cui alla legge regionale 24/2007 in servizio presso la Regione siciliana ha proclamato lo stato di agitazione. Una protesta portata avanti da alcune sigle sindacali, tra cui la Cisl Fp, che hanno sollecitato la convocazione urgente di appositi tavoli negoziali per le problematiche relative al personale in questione. “Ribadiamo con forza – dice il segretario generale della Cisl Fp Ragusa Siracusa, Daniele Passanisi – che la risoluzione della vicenda legata al personale addetto alla catalogazione, da decenni interamente utilizzato dal Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, sia nell’attività catalografica, d’interesse strategico per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali, che nell’assolvimento dei tanti compiti d’istituto legati all’attività dell’organo di tutela, rimane ad oggi esclusivamente condizionata all’applicazione dell’art. 1, comma 1, della legge regionale 24/2007. Inoltre, la recente delibera di Giunta regionale n. 361 del 10 ottobre 2019 – “Piano triennale del fabbisogno di personale per il rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro” – ha sottolineato e ampiamente sollecitato la inderogabile necessità per l’Amministrazione pubblica regionale di procedere, in analogia al rafforzamento ormai non più rinviabile dell’area dei Beni culturali, all’inserimento del suddetto personale in un apposito piano dei fabbisogni specifico del Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana”.

Il sindacato intende, inoltre, evidenziare che la stabilizzazione del personale addetto alla catalogazione (L.24/2007) nei ruoli dei Beni culturali era stato fortemente sostenuto dal compianto assessore regionale Sebastiano Tusa che a tal fine aveva formalizzato alla Giunta di governo un’ampia e dettagliata relazione descrittiva dell’importanza strategica di questo personale all’interno dei vari istituti dei Beni culturali. Al contempo, la stessa relazione trattava gli aspetti economico/finanziari, specificando che la stabilizzazione nei ruoli regionali non avrebbe comportato alcun aggravio di spesa ma evidenti risparmi per ciò che riguarda i tributi e l’Iva versati alla S.A.S., pari a circa 1 milione e trecento mila euro annui, oltre che ai contributi previdenziali di cui il Fondo pensioni Sicilia verrebbe a beneficiare, sia per quelli da versare in futuro che per quelli già interamente versati all’Inps quantificati presumibilmente in più di 20 milioni di euro.

“Ecco perché – aggiunge Paola Digregorio, responsabile dipartimento Enti regionali della Cisl Fp – alla luce dell’importanza che le argomentazioni in questione ricoprono, tutti i catalogatori che prestano la loro opera alla Soprintendenza di Ragusa aderiranno allo stato di agitazione proclamato, iniziando ad attenersi alle declaratorie attualmente previste per ogni singola categoria dal Ccrl vigente e attenendosi alle attività previste e contenute nelle specifiche di servizio riportate nel contratto di servizio vigente stipulato tra ente datoriale ed ente committente. Sosterremo i lavoratori con la nostra presenza nei luoghi di lavoro per contribuire alla risoluzione dell’annosa vicenda riguardante la stabilizzazione dei ruoli”.

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