PROCEDIMENTO PER LA SOSTITUZIONE DI UN CONTATORE IDRICO: INTERROGAZIONE

 

Gentile Sindaco,

 

è di questi giorni una lettera, inviata a tutti i consiglieri comunali, Lei compresa, a firma di un cittadino, Pietro Tripodi, che è stato vittima di un procedimento a dir poco allucinante. Erano i primi giorni del mese di gennaio di quest’anno, quando il signor Tripodi si rivolge all’ufficio comunale per comunicare che il suo contatore idrico è guasto. Il guasto, apprezzi la finezza della segnalazione, consisteva nel fatto che, a volte, l’acqua fuoriusciva dal rubinetto ma le «rotelline», uso le stesse parole del Tripodi, a volte giravano ed altre no. Significa che si tratta di una segnalazione a pro del Comune, poiché quando le «rotelline» non girano e l’acqua fuoriesce, il Comune èroga gratis.

L’esperienza vissuta va distinta in due parti: una prima, a partire dal mese di gennaio e sino a quando il guasto è constatato, necessaria. Il dire dell’interessato è pacato: 1) segnalo il guasto; 2) l’impiegata assume la segnalazione e mi avverte che da lì a poco un idraulico compirà l’accertamento; 3) l’idraulico telefona e fissa un appuntamento; 4) durante il sopralluogo si constata il difetto e si compie una riparazione; 5) per verificare la ripresa del funzionamento si fa trascorrere qualche giorno; 6) al secondo sopralluogo il difetto permane. Si deve sostituire il contatore.

Sino a questo momento non può dirsi che il Comune non abbia fatto il proprio dovere. Il successivo adempimento dovrebbe essere la sostituzione del contatore.

Guardi che avviene, invece, e questa è la seconda e allucinante parte dell’esperienza. Il Signor Tripodi si reca al Comune per la sostituzione richiesta; gli viene detto di tornarsene a casa che gli avrebbero fatto sapere; non gli fanno sapere nulla, per cui tra maggio e giugno torna a sollecitare; il sollecito è assunto. Un altro idraulico ripete il sopralluogo -qui il Comune comincia a sbagliare- e riaccerta il guasto; il 14 luglio si compila l’istanza di sostituzione del contatore con firma dell’intestataria, la moglie del Signor Tripodi, e dell’idraulico comunale. Lo stesso operatore informa la signora che le giungerà una comunicazione dall’Ufficio Ruoli Acqua, per dilucidarle come procedere per la sostituzione. Qui è un altro grave errore. La raccomandata giunge il 26 agosto e reca l’ingiunzione di sostituire il contatore entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento, pena l’applicazione di una sanzione pecuniaria. Il Signor Tripodi torna al Comune, e l’impiegata gli fornisce un elenco di adempimenti tra cui l’acquisto di un contatore, la nomina di un idraulico di fiducia per mera autotutela, la verifica che l’idraulico sia in regola col Durc e l’onere di tornare presso gli stessi uffici comunali per compilare una seconda richiesta di sostituzione del contatore. Il 16 settembre torna in ufficio (a queste condizioni, penso io, lo si potrebbe assumere a tempo indeterminato), consegna il Durc del proprio idraulico, fa protocollare la nuova richiesta e con l’invito a tornare dopo qualche giorno, previo ricevimento di una missiva comunale. A questo punto io mi sarei suicidata, ma il signor Tripodi resiste. Pochi giorni dopo viene invitato al comune con l’ordine di recare una marca da bollo di 16 euro. Gli viene consegnato il provvedimento del capo settore con cui si autorizza la sostituzione. Sul provvedimento si applica la marca.

A questa punto la scena finale: Tripodi contatta l’idraulico di fiducia e gli chiede di contattare l’idraulico comunale perché fissi il giorno in cui sostituire il contatore. Il 2 ottobre 2014 avviene la cerimonia della sostituzione del contatore.

 

Desidero sapere che intenzioni ha il sindaco innanzi a tanto misfatto: se intende mantenerlo o, diversamente, quali correttivi intende assumere.

Le domando, in particolare:

 

– se ritiene corretto, innanzi ad una istanza di cambiare il contatore, ripetuta due o tre volte, anche con fatti concludenti, ingiungere al cittadino di sostituirlo entro 15 giorni a pena di sanzioni pecuniarie?

– se ritiene lecito incalzare il cittadino ad un adempimento che ha già compiuto (perché suo onere è presentare l’istanza), quando la sostituzione deve compierla il Comune ed è il Comune che l’ha trascinata all’inverosimile;

-se ritiene legittimo imporre che il cittadino per farsi assistere da un idraulico debba chiedergli il Durc e, colmo dei colmi, debba presentarlo all’ufficio idrico. E’ come se un magistrato, prima di iniziare un processo, chiedesse alla parte attrice e questa, di rimando, alla parte convenuta, il durc degli avvocati.

 

Mi domando, da ultimo: ma non le sembra un comportamento patologico, ingiungere l’immediata sostituzione del contatore quando è necessario che, prima della sostituzione, sia emesso un (per altro già richiesto) provvedimento autorizzatorio? Insomma: io vi ho chiesto la sostituzione, voi non mi autorizzate e, per giunta, mi diffidate ad effettuarla? Ma non deve effettuarla il Comune?

Le suggerirei, quando si deve sostituire un contatore idrico, di risolvere tutto in un giorno. Il cittadino si presenta, gli si fa compilare l’istanza, si compie il sopralluogo e, con effetto immediato, si compie la sostituzione. In sede di ratifica si emette il provvedimento autorizzatorio. Prego la S.V. di voler discutere la presente al primo Consiglio utile.                                                                                           

 

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