Primo weekend delle Vie dei Tesori a Ragusa, Scicli e Noto. Dal duomo di Ragusa in notturna alle grotte di Chiafura

Il 7 e 8 ottobre si apre ufficialmente la nuova edizione de “Le Vie dei Tesori”, un affascinante festival che offre al pubblico l’opportunità di esplorare una serie di luoghi culturali e storici nei comuni di Ragusa, Scicli e Noto. Questi luoghi includono musei, chiese, grotte, cantine, e altre attrazioni di interesse storico e artistico.

A Ragusa, il festival offre l’opportunità di visitare luoghi come il Duomo, il campanile della cattedrale di San Giovanni Battista, la casa museo della Beata Schininà (la fondatrice delle suore del Sacro Cuore di Gesù) e molti altri.

A Scicli, si può esplorare il Parco Archeologico di Chiafura, antiche grotte abitate fino agli anni ’60, e visitare musei dedicati al costume, alla cucina e all’arte locale.

A Noto, una delle sorprese del festival è la possibilità di visitare le gallerie sotterranee dell’ex Cantina Sperimentale Statale nel Convento dei Cappuccini, un luogo che conserva il fascino degli anni ’70. Si possono anche visitare importanti palazzi come il Palazzo Gagliardi e il Palazzo Trigona, scoprendo stanze inedite e mostre speciali. Il Museo dei Mecenati del Barocco offre una lettura interessante sulla storia della ricostruzione di Noto dopo il terremoto del 1693.

Il festival offre anche esperienze gastronomiche, come degustazioni di frutti tropicali e showcooking.

LE VIE DEI TESORI A RAGUSA

Su iniziativa de Il corno francese blu, a Ragusa domenica dalle 20.30 alle 22.30, aprirà in notturna il Duomo, ma un altro luogo da non perdere (alla luce del giorno) sarà il campanile della cattedrale di San Giovanni Battista, alto 50 metri, raggiunto dopo essersi inerpicati per 129 gradini. L’attesa è tutta per la casa museo dell’unica Beata di Ragusa, la nobile Maria Schininà Arezzo che si spogliò dei suoi averi per dedicarsi ai poveri: è la fondatrice delle suore del Sacro Cuore di Gesù. All’interno dei suoi appartamenti originali è stato realizzato un museo che racconta la vita della religiosa, e comprende anche la cappella di inizi  ‘900, dove sono conservate le spoglie della Beata. Altre due novità sono il complesso dell’Antico Mercato dove sono state ricostruite le botteghe artigianali di una volta; e l’antico convento seicentesco dei Cappuccini di Ibla: le celle dei monaci trasformate in hotel; la biblioteca, in sala studio; lo scriptorium, nella Scuola di alta cucina mediterranea Nosc; l’antico  cenobio proporrà un’esperienza (domani alle 11 e alle 18 e domenica alle 11), Quel che passa il convento, sui piatti della cucina “povera” di una volta. E domani alle 22, raggiungendo il Parco Giovanni Paolo II, si potrà ascoltare il suono dei TetraSaxQuartet. Sarà un’occasione imperdibile anche per visitare chiese altrimenti serrate: dagli affreschi medievali sopravvissuti di Santa Maria delle Scale, alle tombe dei nobili  ragusani e alla cappella degli Arezzo di Donnafugata nella gotica San Francesco all’Immacolata, a Ibla; dall’antichissima chiesa della Maddalena, alla chiesa dell’Annunziata, nella Ciudecca ebraica, ricostruita grazie al barone Battaglia di Torrevecchia, che la volle collegata al suo palazzo tramite un passaggio personale; la chiesa del Santissimo Ecce Homo con le vetrate istoriate da Duilio Cambellotti nel 1956, la chiesa di Santa Maria dell’Itria che fu sede dei Cavalieri di Malta, e le  Santissime Anime del Purgatorio il cui campanile poggia su un tratto delle mura bizantine del castello di Ragusa. Salendo la sua scenografica scalinata, scoprirete che palazzo Arezzo di Trifiletti custodisce la memoria intatta di uno dei casati più antichi dell’intera Sicilia. Domenica alle 17, la passeggiata alla scoperta della festa di Ragusa: la processione di San Giorgio. E sempre domenica, Ragusa si potrà anche raggiungere comodamente in pullman da Palermo. Info su www.leviedeitesori.com

lE VIE DEI TESORI A SCICLI

In stretta collaborazione con la Pro Loco nasce una bellissima edizionemolto legata al territorio. A Scicli si punta molto sulla riapertura Parco Archeologico di Chiafura, le antiche grotte abbarbicate al costone di San Matteo, abitate fino agli anni Sessanta, molto simili ai Sassi di Matera. E’ stata sempre abitata, Chiafura, ma nel ‘700 vi si trasferirono famiglie poverissime, diventò quasi un ghetto: il “caso” scoppiò nel 1959, ben dopo la guerra, quando Renato Guttuso, Carlo Levi, Pier Paolo Pasolini e la stampa internazionale ne raccontarono le condizioni invivibili, senza acqua corrente né luce: Chiafura e i suoi abitanti finirono in Parlamento e fu varata la Legge Aldisio sull’edilizia popolare. Chiafura fu sfollata, ma visitarla oggi è ancora un’esperienza, tra grotte abbandonate, il nerofumo dei bracieri, i ricoveri degli animali.  Poi si entrerà nei palazzi nobiliari musei di se stessi, nell’antica farmacia Cartia che sembra essere rimasta all’800, tra bilancini, albarelli, pozioni, provette, preparazioni dai nomi magici; un altro museo spontaneo, dentro la chiesa di san Vito, dedicato alle “carcare”, le antiche fornaci; al Museo del costume e della cucina, profondamente legato al territorio e al “famoso” cioccolato. Al complesso di San Giovanni Battista si seguirà il percorso delle monache benedettine, e ci si potrà affacciare dalle gelosie della clausura e si salirà ancora fino ad arrivare alle antiche campane. Si visitano la chiesetta rupestre della “Scalilla” e Santa Teresa, sorta dibomboniera rococò. E infine Palazzo Spadaro con i balconi a mensoloni e il ponticello, detto “degli innamorati”, ma soprattutto con la bella collezione del Gruppo di Scicli, con in testa gli artisti Piero Guccione e Franco Sarnari.

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