Molti associano il loro volto alle vacanze estive, al sole che illumina Marina di Modica e al movimento dei mesi più caldi. Per altri, invece, sono un punto di riferimento imprescindibile della frazione marinara modicana anche quando arriva l’inverno, le strade si fanno silenziose e il mare cambia colore. Sono Giovanna, Jole e Veronica: le […]
Pozzallo, salvataggio al limite: giovane migrante dato per morto si risveglia tra le braccia della Guardia Costiera
09 Lug 2025 09:01
Ottanta miglia a sud-est della costa, in pieno Mediterraneo, l’ennesimo dramma della migrazione sfiora la tragedia ma si chiude con un atto di speranza. Quando i militari della Guardia Costiera hanno raggiunto il piccolo barchino alla deriva, la scena è stata subito chiara nella sua gravità: un giovane giaceva sul fondo dell’imbarcazione, sembrava ormai senza vita. L’episodio si è verificato durante l’ultimo sbarco, avvenuto ieri, 8 luglio, a Pozzallo.
E invece, un battito flebile, un respiro incerto, uno sguardo che si riapre. Il giovane, proveniente dal Bangladesh come tutti gli altri compagni di viaggio, è stato immediatamente soccorso. Portato a bordo, è stato idratato lentamente. Aveva bevuto acqua di mare, gesto disperato che può risultare letale. Ma è rimasto aggrappato alla vita.
Con lui, altri 36 migranti, tra cui tre minori maschi. Tutti uomini, tutti partiti sei giorni fa dalla Libia, con solo qualche dattero in tasca come scorta alimentare. Il cibo era finito da almeno due giorni. Il sole implacabile, la sete, la paura. E poi il silenzio del mare, finché la salvezza è arrivata.
Dopo ore in mare, l’approdo a Pozzallo è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, poco dopo le 18. Le condizioni dei naufraghi sono apparse critiche, molti affetti da scabbia, tutti provati nel fisico e nello spirito. Uno di loro, un giovane con una vistosa tumefazione alla gamba, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Modica: un trauma violento, botte ricevute in Libia, prima della partenza.
I loro racconti, ancora spezzati dalla stanchezza, confermano ciò che accade da anni: viaggi disumani, abusi, violenze. Eppure la volontà di fuggire resta più forte. Per molti, il Mediterraneo resta l’unica via per cercare una vita diversa.
Fonte: Agi
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