È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
“PICCOLO – SPAZIO – PUBBLICITA’…”
20 Dic 2013 06:02
Perché la pubblicità funziona? Quali sono i tipi migliori di pubblicità?
Queste due prime domande credo siano sufficienti per iniziare a parlare di uno dei temi più studiati dalla psicologia sociale, quello appunto della pubblicità. La maggior parte dei pubblicitari sa che ciò su cui deve “lavorare” sono principalmente le emozioni e i pensieri e che riuscendo a modificare questi arriva a “fare colpo”. Le emozioni si contrastano con altre emozioni, i pensieri con argomenti logici e fattuali.
Esempio: spesso le pubblicità assumono un approccio emotivo utilizzando sensazioni di eccitamento, carica sessuale, forza, dirompenza e giovinezza piuttosto che parlare delle qualità o caratteristiche del prodotto. In questo modo vengono utilizzati i canali emotivi e sensoriali per arrivare a conquistare il consumatore. Nel caso invece in cui si voglia utilizzare il canale cognitivo, perché ritenuto più opportuno o più semplice da raggiungere per il prodotto presentato, è opportuno chiedersi quali benefici/miglioramenti l’utilizzo del prodotto reclamizzato può ampiamente portare a chi lo sceglie: si utilizza quindi la logica.
Da non sottovalutare il successo delle pubblicità ottenuto per via periferica, ovvero tramite la presenza di personaggi famosi come protagonisti della pubblicità stessa. In questo caso però il cambiamento d’atteggiamento provocato, a differenza dell’utilizzo dei due precedenti canali (emotivo e cognitivo), è meno duraturo. Come si fa allora? Si “personalizza” il prodotto! cioè lo si rende indispensabile. Spesso, spessissimo, i prodotti reclamizzati sono il frutto di “problemi” inventati ad hoc…
Certamente le pubblicità che hanno più successo sono quelle che usano le emozioni, che quasi commuovono i telespettatori (mi riferisco soprattutto a quelle televisive) riuscendo così a coinvolgere la loro sfera emotiva e a catturare la loro attenzione. Quasi sempre si tratta anche di sponsorizzare prodotti che non hanno rilevanza diretta nella vita quotidiana delle persone. Cosa succede esattamente? Il prodotto viene associato a emozioni positive o valori importanti; in questo modo il pubblicitario può trasformarlo in qualcosa che evoca affetto, calore, positività.
Infine un’attenzione particolare la richiede la pubblicità subliminale, in grado di influenzare le coscienze, i giudizi o i comportamenti. I messaggi subliminali maggiormente inseriti dai pubblicitari sono a sfondo sessuale ( associare un corpo sensuale e sexy ad un prodotto qualsiasi). Queste immagini anche se non percepite coscientemente inducono in chi le osserva comunque stati d’animo positivi e soprattutto maggiore attenzione verso il prodotto.
Purtroppo le pubblicità possono anche rafforzare pregiudizi e stereotipi sociali; sono quelle ad esempio in cui il corpo femminile viene mercificato e sottomesso. In questo caso non si parla più di messaggi subliminali che viaggiano per le vie dell’inconscio ma di messaggi espliciti e consapevoli e per questo ancora più potenti.
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