PIANO DI DIMENSIONAMENTO DELLA RETE SCOLASTICA DELLA REGIONE SICILIA

 l sottoscritto Di Giacomo Antonino, nella qualità di Direttore Amministrativo dell’Istituto di Istruzione Superiore Verga di Modica e a nome del personale ATA, avendo un interesse attuale e giuridicamente rilevante per gli effetti negativi e consequenziali che possono derivarne a seguito dell’ attuazione del piano di dimensionamento della rete scolastica delle scuole Siciliane ed in particolare degli Istituti di Istruzione Superiore della Provincia di Ragusa,  approvati con D.A. N. 182 del 27/01/2016 e con DA n. 488 del  22 Febbraio 2016  espone quanto segue:

 

Tali  Decreti emessi dall’Assessore Regionale alla P.I  e nello specifico al cambio di aggregazione che coinvolgono l’istituto per Geometri del Comune di Modica dall’Istituto “Verga”  all’ITC “Archimede”  e l’istituto per Geometri del Comune di Ragusa dall’Istituto Magistrale “Vico” all’Istituto Commerciale risultano illegittimi:

 

Per meglio comprendere l’oggetto della presente relazione-denuncia si ritiene indicare la normativa Regionale vigente che disciplina e regola il dimensionamento della rete scolastica nella Regione Sicilia, in modo da poterne evidenziare  i vizi di legittimità riscontrati nei citati  Decreti  di dimensionamento della rete scolastica delle scuole Medie Superiori della Provincia di Ragusa ora Libero Consorzio Comunale di Ragusa.

 

Come è noto la legge Regionale N. 6 del 24/02/2000 disciplina la materia del dimensionamento scolastico prevedendo all’art 3 comma 1  che  “I piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche previsti dal comma 4 dell’articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, sono definiti in conferenze provinciali di organizzazione della rete scolastica nel rispetto degli indirizzi di programmazione e dei criteri generali preventivamente adottati con decreto dell’Assessore Regionale per i beni culturali ed ambientali e per la pubblica istruzione”.

 

Tale conferenza provinciale risulta composta:

– dal Presidente della provincia regionale, che la presiede;
– dal Sindaco del Comune Capoluogo;

– da 5 rappresentanti del personale direttivo, docente e non docente della scuola eletti dai consigli scolastici provinciali anche al di fuori del proprio seno;
– da un rappresentante dei genitori eletto dal Consiglio scolastico provinciale fra i propri membri;
– da un rappresentante degli studenti eletto fra i propri componenti dalla Consulta provinciale degli studenti;
– dal Provveditore agli studi della provincia e dal Presidente del Consiglio scolastico provinciale;
– da 7 sindaci eletti, con voto limitato a 2, dall’assemblea dei sindaci della provincia convocata dal Presidente della Provincia regionale.

All’art. 3 Comma 7 “Il piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado è approvato dalla conferenza provinciale, anche in assenza dei criteri di cui al comma 1”.

All’art. 3 Comma 9  “Con decreto dell’Assessore Regionale per i beni culturali ed ambientali e per la pubblica istruzione, previa intesa con il Ministro della pubblica istruzione, ai sensi dell’articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 1985, n. 246, è approvato il piano regionale di dimensionamento sulla base dei piani provinciali approvati dalla Conferenza Provinciale,  assicurandone il coordinamento nel rispetto degli organici prestabiliti ai sensi dell’articolo 5, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 1998, n. 233 e dei parametri di riferimento previsti dalla presente legge”.

Inoltre nel recente processo di riordino, avviato dalla legge 7 Aprile n.  56/2014, viene confermato che le province continuano ad esercitare le funzioni di programmazione della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale (art 1, comma 85, lett.c) oltre che la gestione dell’edilizia scolastica.


Vengono confermate anche per l’A.S. 2016/2017 per la Regione Sicilia le linee di indirizzo per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa riportate nell’allegato A) allegate alla delibera della Giunta Regionale  e che si riportano per maggiore chiarezza  al D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112 i seguenti articoli:

 

l’art. 138 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n° 112 ha delegato alle Regioni, fra le funzioni in materia d’istruzione scolastica, la programmazione, sul piano regionale, nei limiti delle disponibilità di risorse umane e finanziarie, della rete scolastica, sulla base dei piani provinciali, assicurando il coordinamento con la programmazione di cui alla lett. a)”;

 

-l’art 139 ha delegato alle Province ed ai Comuni, rispettivamente per le scuole secondarie superiori e gli altri gradi di istruzione, “a redazione dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche e l’istituzione, aggregazione, fusione e soppressione delle scuole in attuazione degli strumenti di pianificazione”.

Alla luce delle disposizioni sopra richiamate e’ stata avviata sul territorio regionale, prima e dopo l’emanazione delle linee-guida, d’intesa con l’ufficio Scolastico Regionale,   Ambito Provinciale  di Ragusa,  una fase di discussione e di confronto con la Provincia, i Comuni, le OO.SS. nell’ambito del comparto scuola, riunioni dei Dirigenti Scolastici, al fine di definire un percorso condiviso sui criteri e le modalità di applicazione delle proposte di dimensionamento nella provincia di Ragusa per adeguare l’attuazione del piano alle specifiche situazioni territoriali.

 

Infatti, a conclusione del procedimento,  in data 23 ottobre 2015, la Conferenza Provinciale  per il dimensionamento della rete scolastica, validamente riunita, nella sala Giunta  dell’ex palazzo della provincia di Ragusa ora  libero Consorzio Comunale, approvava all’unanimità il piano di dimensionamento della rete scolastica della Provincia di Ragusa  per l’anno 2016/2017,   per essere  trasmesso unitamente ad atti e delibere degli organi collegiali interessati e delle  proposte della Giunta Comunale dei comuni interessati, al Tavolo Tecnico dell’’Assessorato Regionale per la Pubblica Istruzione, per il coordinamento e per il parere consultivo ai fini dell’approvazione del piano di dimensionamento.

 

Con DA n. 182 del 27/01/2016   e  con successivo DA  n. 488 del  22 Febbraio 2016  veniva approvato il Piano di dimensionamento Regionale per l’A.S. 2016/2017  e quindi anche il  piano  provinciale di dimensionamento della provincia di Ragusa.

 

Detti Decreti Assessoriali N. 182 del 27/01/2016 e N. 488 del 22 Febbraio 2016 relativamente al piano di dimensionamento della Provincia di Ragusa e  nello specifico al cambio di aggregazione dell’Istituto per Geometri e del  Corso Serale “Sirio” dall’IIS “ Verga” di Modica all’ ITC “ Archimede” di Modica- e dell’ ITG “ Gagliardi” di Ragusa dal Magistrale “Vico”  all’ I.T Commerciale “Besta” risultano  palesemente Illegittimi,  in quanto approvati  dall’Assessore Regionale alla P.I.  Bruno Marziano,  in contrasto con quanto proposto dalla Giunta  del Comune di Modica e dalla Giunta del  Comune di Ragusa e con quanto approvato  all’unanimità dalla  competente Conferenza Provinciale,   unica  deputata e legittimata a proporre il piano territoriale di dimensionamento territoriale nella provincia di Ragusa che è stato   approvato  nella seduta pubblica del 23/10/2015, così come indicato  nella normativa richiamata che fa parte integrante della presente relazione.

 

Per chiarezza espositiva si ribadisce che i Decreti Assessoriali su citati per quanto concerne il dimensionamento della rete scolastica delle scuole medie superiori della provincia di Ragusa, riguardanti il Comune di Modica e il Comune di Ragusa risultano affetti dai seguenti vizi di legittimità:

 

1) Violazione dell’art. 21 l. 59/1997 e degli artt. 1, 2, 3, e 4 del d.P.R. 18.6.1998 n. 233;

 

2) Eccesso di potere per difetto assoluto di presupposto, di istruttoria e di motivazione per irrazionalità, illogicità e contraddittorietà intrinseca manifesta,  in quanto il Tavolo Tecnico avrebbe dovuto coordinare le proposte delle conferenze provinciali e  l’Assessore alla P.I. invece recepire   ed approvare  quanto deliberato   all’unanimità dalla Conferenza Provinciale; Contrariamente ha deliberato autonomamente ed   in difformità delle indicazioni del Piano provinciale di dimensionamento con sviamento dei poteri;

 

 3) Eccesso di potere sotto vari profili, ed in particolare in violazione dell’art. 3 del D.A 182 del 27/01/2016 (che subordina espressamente il piano di dimensionamento alle necessarie delibere di assunzione degli oneri di legge da parte degli Enti Locali),  presupposto di efficacia  inesistente, cosi come già lamentato  e diffidato dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa con nota prot 6288 del 22/02/2016 per   l’impossibilità di dare esecuzione al D.A. n. 182/2016  regolarmente  trasmessa   all’Assessore Regionale della P.I. e Formazione Professionale della Regione Sicilia e alla Direzione Generale della P.I e ad altre autorità statali .

 

4)  Violazione degli artt. 7, 8, 9 e 10 della l. 241/90 in relazione all’art. 4, comma 2, del d.P.R. 18 giugno 1998 n. 233;

 

5) Violazione dei principi di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa ex art. 97 Cost.;

 

6) Violazione del principio di partecipazione e  sviamento, in quanto non sarebbe stata data alla Conferenza Provinciale di Ragusa la motivazione degli atti modificativi  del piano di dimensionamento  legittimamente proposto.

 

 Inoltre detti  Decreti risultano affetti da  vizi di merito per inosservanza alle  norme di buona amministrazione,  di opportunità,  di congruenza, di convenienza e di economicità  cui invece  l’attività dell’Assessore alla P.I doveva essere mirata  e proiettata.

 

Occorre premettere che, secondo la costante giurisprudenza del  Consiglio di Stato, in linea di principio gli atti di fusione, scissione o soppressione di istituiti scolastici sono espressione della potestà di autorganizzazione dell’Amministrazione ed esplicano, sul piano fattuale, effetti sia sugli alunni quali diretti fruitori del servizio scolastico, sia sui soggetti (personale docente e di amministrazione) che stabilmente operano nell’ambito della scuola, sicché la giurisprudenza amministrativa è concorde nell’individuare in capo a detti soggetti una posizione legittimante all’impugnazione laddove si prospetti l’incidenza dell’atto organizzatorio ed arrechi pregiudizio e danni   agli interessati.

 

Infatti, tali nuove aggregazioni, pur arrecando un grave pregiudizio in termini di decremento di  organico all’Istituto di Istruzione Superiore Verga e ai firmatari  della presente relazione, comportano un danno all’interesse pubblico    e  un  inutile spreco di risorse economiche che il Consorzio Comunale di Ragusa in atto si è dissociato  dichiarando di non  poter sostenere tali oneri aggiuntivi,   giusta  nota del  Consorzio Comunale di Ragusa, prot. 6288 del 22/02/2016 inviata  all’Assessorato Regionale alla PI di Palermo,e alle Amministrazioni  Statali Competenti.

 

Per l’attuazione di tale piano è previsto  il  trasferimento ed adattamento di onerosi e specifici laboratori da un Istituto all’altro,  considerato che per carenza di fondi   regionali e statali, il Consorzio Comunale di Ragusa non è in grado di poter assicurare gli oneri economici per  il funzionamento generale dell’ istituzione scolastica posti  a carico dalla normativa nazionale all’Ente Locale provinciale ( giova far presente che per  la piccola manutenzione degli edifici e del  consumo di energia elettrica e telefonica provvede solo parzialmente   il Consorzio Comunale di Ragusa.

 

Nel caso in specie  l’aggregazione dell’Istituto per Geometri e il corso serale di Modica dall’ Istituto “Verga” all’ I.T Commerciale “ Archimede”  di Modica   non   risolverebbe definitivamente  la problematica  del commerciale,  in merito alla popolazione scolastica.

Ciò in base alla volontà politica, fortemente voluta dal Governo  per contingenti motivi di finanza pubblica  che a presto,  la Regione Sicilia  sarà tenuta a recepire e a conformarsi alla normativa nazionale   che   al fine della sopravvivenza e conservazione  dell’autonomia e personalità dell’Istituzione Scolastica non può  non avere una popolazione inferiore di  1000 alunni,   come risultante  dalla Legge  111del 15 Luglio 2011.

 

 

Infatti, al riguardo viene espressamente esplicitato dalla stessa Conferenza di servizio delle Regioni e delle Province Autonome a ciò competenti, l’impegno di adeguarsi agli standard nazionali, secondo cui il Miur si pone obiettivi di risparmio dai quali non intende prescindere ed ha proposto al Ministro dell’istruzione un accordo sulle modalità di applicazione dell’art. 19 del DL 98/2011, convertito il L 111/2011, impegnandosi a raggiungere l’obiettivo del dimensionamento della popolazione scolastica nei limiti di una popolazione scolastica non inferiore a 1000 alunni, obiettivo raggiunto nel contesto nazionale, ad eccezione della Regione  Sicilia.

 

E’ previsto infatti che le Amministrazioni locali, le Scuole, i Dirigenti Scolastici unitamente alle OO.SS  devono individuare, ai sensi dell’art 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 sulla razionalizzazione della spesa relativa all’Organizzazione Scolastica, una proposta che possa garantire e coniugare per il futuro una popolazione scolastica di almeno 1000 alunni, al fine di mantenere l’autonomia e la personalità giuridica delle Istituzioni scolastiche.

 

Resta fermo ovviamente a livello nazionale l’obiettivo di mantenere quelle scuole sopradimensionate di rilevante complessità di oltre 1000 alunni, come l’attuale Istituzione scolastica “G. Verga”, che è riuscita a raggiungere e a mantenere quegli standard quantitativi e qualitativi che non possono che valorizzarne l’offerta formativa, secondo i corollari di efficacia, di efficienza e di economicità cui  la Pubblica amministrazione è tenuta a realizzare.

Inoltre,  sembrerebbe contraddittorio ed assolutamente in contrasto con i principi della correttezza amministrativa, penalizzare e sacrificare risorse personali ed economiche dell’Istituto “Verga” e del Liceo Scientifico “ Galilei”  di Modica, ciò   senza alcun meritevole definitivo stabile  risultato a favore dell’ Istituto Tecnico Commerciale il quale in ragione della popolazione scolastica  diventerebbe quando prima   sottodimensionato.

 

In tal modo l’Istituto verrebbe soppresso e la popolazione sarebbe oggetto di  ridimensionamento scolastico,  di ridistribuzione  su tre  istituzioni di scuola media superiore,  non come le attuali  per mantenere e conservare gli  standard quantitativi necessari previsti dalla legge  N 111/201

 

1.

 Ciò tenuto conto  che in tempi brevi  la Regione Sicilia  per motivi di finanza pubblica dovrà necessariamente  recepire  uniformandosi alla normativa nazionale su indicata.

 

Chiede

 

Per quanto ampiamente illustrato a Codesto Assessorato Regionale  di annullare parzialmente in Autotutela i Decreti Assessoriali N. 182 del 27/01/2016 e N. 488 del 22 Febbraio 2016  al fine di evitare grave responsabilità di natura amministrativa, contabile o eventuale altra di tipo  più grave  o in alternativa,  rettificare il cambio di aggregazione dell’ITG dal Commerciale  “Archimede” all’Istituto di Istruzione Superiore “ Verga” di Modica, ripristinando  l’attuale  titolarità di fatto e di diritto per l’A.S. 2016/2017, e dell’ ITG “ Gagliardi” di Ragusa dal  I.T Commerciale “Besta” al Magistrale “Vico”,  ciò  improntato  ai principi della coerenza, dell’obiettività e della  trasparenza dell’istruttoria dei processi  amministrativi  e  alle regole di efficienza e di economicità cui l’amministrazione è tenuta  ad adempiere ed osservare.

 

 In mancanza non potrà che procedersi alla difesa dei  propri diritti ed interessi legittimi nelle competenti sedi Giudiziarie, con notevole aggravio di spese,  contrariamente ai principi di economicità, di buona amministrazione e del divieto di  aggravio erariale  ampiamente proclamato   dalla Corte dei Conti in merito all’azione  amministrativa contabile.

 

La presente relazione-denuncia è il risultato di una lunga  e serena  meditazione, il cui silenzio  è  omissione,    quando si ha invece  l’obbligo morale e giuridico di intervenire  per un’ ingiustizia, equivale ad una violenza a se stesso, non solo per la violazione di  diritti ed interessi legittimi, ma prevalentemente in difesa della Comunità.

Il tutto  ispirato  ai principi  dell’etica, della giustizia, del buon andamento e della legalità della  Pubblica Amministrazione,  nonché, nel rispetto della Conferenza Provinciale che secondo legalità  e giustizia rappresentava l’esigenza del  territorio, e  che   si era espressa  con l’approvazione di una  proposta  condivisa  di dimensionamento provinciale ed unanime di tutti i componenti,  ingiustamente ed  illegittimamente  disattesa invece dall’Assessore Regionale alla P.I.

 

Si invitano gli uffici in indirizzo, ciascuno per la propria competenza ad intervenire nelle sedi opportune per eliminare le illegittimità denunciate, ripristinando lo stato di fatto e di diritto dell’Istituto di istruzione Superiore Verga di Modica e  i diritti soggettivi ed interessi legittimi dei ricorrenti, nel rispetto della legalità e della giustizia. 

 

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it