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PIACE LA BATTAGLIA METAFISICA ALLA FESTA DELLA MADONNA DELLE MILIZIE
26 Mag 2013 17:05
E’ la novità introdotta dal regista Carlo Cartier nella sacra rappresentazione della battaglia delle Milizie, rievocante il miracolo della Vergine a cavallo che, secondo leggenda, nel 1091 scese dal cielo a salvare gli sciclitani dall’invasione dei saraceni infedeli.
Una battaglia metafisica, rallentata, quasi una danza infernale.
Altra novità, stavolta tesa al recupero della tradizione, il canto dell’angelo, sul colle di San Matteo, che avrebbe forse meritato una ulteriore amplificazione a valle.
Va in archivio l’edizione 2013 festa della Madonna delle Milizie di Scicli, con alcuni punti a favore: la battaglia tutt’altro che fisica, ma affrescata, il canto dell’angelo da perfezionare sul colle di San Matteo, le odalische sulla Stambul, la nave dei turchi di Belcane.
Carlo Cartier, pur con una riduzione del budget al 30 per cento rispetto agli anni recenti, e con tempi di prova strettissimi, è riuscito a portare in scena una festa apprezzabile, con risorse locali. Sia il Conte Ruggiero, il comisano Biagio Pace, che l’emiro Belcane, il modicano Alessandro Sparacino, non hanno affatto sfigurato rispetto ad attori di fama nazionale che in un recente passato hanno interpretato i due ruoli.
Segno che la festa si può fare, e anche bene, con meno soldi di quanto non si pensi.
Soddisfatti il sindaco Franco Susino e l’assessore alle tradizioni popolari Pino Adamo.
Altra nota positiva, la circostanza che il regista resti dietro le quinte e non reciti. Purtroppo, la macchina scenica della festa è estremamente complessa e articolata, e chi ha le redini della scena non può concedersi distrazioni, recitando ruoli. Bene anche l’eliminazione dei cavalli, che appesantivano, nei prodromi della rappresentazione, i tempi narrativi della festa, creando inutili problemi di ordine pubblico.
Spunti e riflessioni di cui bisognerà far tesoro il prossimo anno. Lo stesso Carlo Cartier ha annunciato che l’edizione 2013 della festa sarebbe stata solo una “prova generale” per il 2014, chiedendo una seconda chance, per mettere a punto i registi teatrali che non avrebbe potuto ben oleare quest’anno.
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