Perchè in chiesa si e nei ristoranti no?

Questa foto ha fatto il giro del web: è stata scattata all’interno della chiesa dell’Annunziata di Comiso, durante le celebrazioni della Pasqua.

A Comiso, così come a Modica e Scicli, la festa della Pasqua è particolarmente sentita. Noi siamo certi, perchè abbiamo avuto modo di recuperare le foto che trovate in calce all’articolo e perchè abbiamo sentito chi c’era in quella giornata, che il distanziamento e tutte le precauzioni imposte dalle norme anti covid siano state rispettate.

Com’è possibile notare dalle foto scattate anche da altre prospettive, tutti i fedeli erano ben distanziati. Noi, infatti, non vogliamo accusare di “assembramenti” nessuno, laddove assembramenti in effetti non ce ne sono stati. Tra l’altro, vi erano le forze dell’ordine a presenziare e a contingentare gli ingressi (non conosciamo bene quale sia il criterio di selezione degli ingressi: certamente le autorità avranno avuto dei posti riservati, ma gli altri? Sono entrati in ordine di arrivo?).

Vogliamo piuttosto porci un interrogativo: perchè in chiesa è concesso assistere alle funzioni religiose con il giusto e doveroso distanziamento e non sono consentite le stesse regole anche nei ristoranti o in altre attività? Non solo ristoranti: ci riferiamo ai teatri, ai cinema e alle palestre (almeno a quelle che consentono attività individuali). In base a quale criterio logico ci si attiene? Perchè per la chiesa si è fatta un’eccezione?

Comprendiamo il valore e l’importanza per chi, da credente, usufruisce del conforto religioso e non stiamo assolutamente criticando la fede di nessuno. Ci chiediamo solo perchè le autorità compententi, in questo caso chi stila i decaloghi e le regole del distanziamento anti-covid, non si sia posto la questione e non abbia notato la palese incongruenza.

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