PER LA PRIMA VOLTA IN SICILIA CORSI DI ECOGRAFIA APPLICATA RIVOLTI AGLI INFERMIERI

L’ecografia infermieristica è ormai una realtà sdoganata. Non è più una prerogativa esclusivamente medico specialistica. E’ una metodica non correlata alla formulazione di una diagnosi ma, piuttosto, un utile aiuto alle tecniche assistenziali personalizzate dirette al paziente, vero centro dell’attenzione. Hanno potuto rendersene conto i partecipanti ai corsi organizzati, martedì e mercoledì scorso a Comiso, dal Collegio provinciale Ipasvi di Ragusa e dal Nucleo provinciale Cives. Per la prima volta si sono svolti in Sicilia corsi di ecografia applicata per infermieri. Corsi attraverso cui si è voluto fare conoscere la potenzialità di una tecnica che permette di risparmiare sofferenza al paziente, di ridurre i costi ed i tempi di metodiche routinarie aumentando il rapporto efficacia/efficienza.

“Ci sono alcuni infermieri – dicono gli organizzatori dell’iniziativa, Gaetano Monsù, presidente Ipasvi Ragusa, Giuseppe Occhipinti, presidente Cives Ragusa, e Biagio Turtula, infermiere in servizio all’ospedale di Comiso – che collaborano attivamente affinché questo percorso sia compiuto e non si tratta di categorie ben definite ma è un chiaro esempio di trasversalità professionale, dove si mettono in comune le conoscenze acquisite al fine di formare una mentalità che non debba essere settoriale ma riesca a fornire strumenti diversificati a seconda dell’utilizzo”. Quali sono le metodiche che possono trarre beneficio dall’introduzione della tecnologia ultrasonografica? Si può verificare, attraverso l’esplorazione ecograficavescicale, ad esempio, se il paziente è anurico o meno (non sempre palpatoriamente ciò è possibile) potendo, in tal modo, indirizzare il paziente stesso ad un percorso diagnostico più idoneo al caso ed evitando cateterismi vescicali inutili e dolorosi. L’ecografia è utilizzata nei mezzi di soccorso, anche da personale infermieristico, per verificare, attraverso una particolare metodica chiamata eco-fast, la presenza o meno di versamenti ematici intra addominali che potrebbero essere espressione di un’emorragia interna. Questi sono solo alcuni aspetti di ciò che l’ecografia infermieristica può permettere di esplorare, ma ciò non è frutto di scienza infusa bensì il risultato di infermieri che faticano giornalmente sia per l’acquisizione di una buona conoscenza anatomica che, parallelamente, di una buona conoscenza della fisica e della tecnica ultrasonica. Per quanto riguarda il corso svoltosi a Comiso è stata interpellata la Simeu (Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza) che possiede un’unità infermieristica dedicata all’ecografia e che si occupa, in tutta Italia, da almeno otto anni, di tenere corsi esclusivamente infermieristici per la divulgazione e la pratica dell’ecografia. Gli istruttori Guido Borasi di Torino e Luca Romei di Castelnuovo di Garfagnana, in provincia di Lucca, sotto la supervisione del Collegio Ipasvi e del Nucleo Cives, hanno formato a Comiso quasi 50 infermieri provenienti dalla Sicilia e dalle regioni limitrofe, che saranno l’avanguardia di professionisti siciliani formati per poter rispondere efficacemente ai bisogni, sempre crescenti e sempre più complessi, della popolazione. Tutto ciò assume rilevanza ancora più consistente in un contesto sanitario in cui i tagli economici sono sempre maggiori in contrapposizione a richieste di assistenza sempre più qualificate.

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