PER IL PREFETTO IURATO NESSUN RISCONTRO ALLE ACCUSE DELL’INCHIESTA

ROMA – “Nessuno mi restituirà il sofferto vissuto, i danni morali, fisici, umani e professionali patiti” così ha commentato Nicola Izzo, l’ex vicecapo della Polizia, dopo l’archiviazione dell’inchiesta sugli appalti per la costruzione del Centro elaborazione dati della polizia a Napoli.

Oltre che per l’ex capo della polizia Izzo finisce un incubo anche per l’ex prefetto dell’Aquila, Giovanna Iurato e per altre persone coinvolte nell’inchiesta partita nel 2010. Secondo l’ipotesi accusatoria, la gara venne “pilotata” e caratterizzata da una serie di pressioni e anomalie procedurali, in particolare sulle norme per le concessioni pubbliche. Ad Izzo ad esempio, difeso dagli avvocati Franco Coppi e Bruno Larosa, si contestava in particolare il concorso in turbativa d’asta e la rivelazione del segreto. Per la Procura, però, “non sono emersi fatti che sostengano le accuse di turbativa d’asta e rivelazione di segreto d’ufficio contro Izzo e Iurato”. Da qui la richiesta di archiviazione degli atti.

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