“Per fortuna a mio zio è venuto il covid”: una storia paradossale a Ragusa

Sembra un’assurdità eppure è successo. A Ragusa. Questa è la storia di una ragazza che oggi può raccontare con serenità quello che è successo, perchè per fortuna non ci sono state gravi conseguenze, ma la vicenda è paradossale.

Ileana Bandiera è una giovane che ha deciso di sfogarsi per quanto accaduto nella sua famiglia. Lo zio, disabile, viene assistito costantemente da personale specializzato: ha praticamente bisogno di tutto, anche per dei gesti semplici. Normalmente, viene assistito durante la quotidianità dal personale di servizio messo a disposizione da una cooperativa ragusana, inviato tramite l’Asp di Ragusa.

Purtroppo alla mamma dell’uomo paraplegico, che ha 87 anni, nonna di Ileana, viene il covid. Da quel giorno, l’attività del servizio è stata sospesa perchè gli operatori, a causa del covid, non sono autorizzati ad assistere a domicilio i disabili. Nasce così l’odissea di questa famiglia: “Passa una settimana. Una settimana in cui lo zio fa “tutto” a letto, una settimana in cui la nonna cerca di renderlo decoroso pulendolo quantomeno con le salviettine. L’ uomo rischia le piaghe perchè la nonna non è in grado di sposarlo di posizione. Passa una settimana. Così. La nonna è stanca e distrutta dal non potere aiutare suo figlio”, racconta la giovane. Poi, però, anche lo zio è risultato positivo al covid. Incredibilmente, nonostante il paradosso, questo è stato un colpo di fortuna. Si, perchè anche il badante che assiste l’uomo era positivo ed è stato così possibile riunire tutti sotto lo stesso tetto.

Una prassi inconsueta ma l’unica possibile: “Contatto l’usca che mi mette in contatto con il Dipartimento Medico di Prevenzione.
Una signora meravigliosa prende a cuore la situazione. Mi aiuta, mi dice che c’è una procedura da fare ma è possibile. Faccio tutto. Dopo un’ora mi arriva l’autorizzazione a spostare il domicilio della persona che li aiuterà qui, da loro.


Ho deciso di raccontarvi questa storia perchè per loro ci sono io e sono stata in grado di fare telefonate, scansionare documenti, inviare mail. Di aiutare quando la città in cui vivi fa finta di niente.
Scrivo questa cosa perchè chi di dovere provi vergogna. Solo questo”.

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