È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PENSIONI: UNA RIFORMA INIQUA E NON NECESSARIA
26 Mar 2012 07:10
Sale il coro delle proteste da parte dei lavoratori ed ex lavoratori, il cosiddetto movimento degli esodati, amareggiati perchè sostengono di “essere accomunati dal destino di avere versato i contributi per 35-40 anni allo scopo di pagare le pensioni di chi li aveva preceduti nel mondo del lavoro, di avere compiuto anno dopo anno il proprio dovere di cittadini versando all’erario fino all’ultimo euro dovuto, di avere creduto che i patti dovessero essere rispettati sia dai cittadini che dallo Stato e che il sistema previdenziale sarebbe stata la base serena della vecchiaia di tutti i cittadini”.
Attraverso un comunicato chiedono al Parlamento sovrano di riappropriarsi delle proprie prerogative togliendo al Governo Monti la mal riposta fiducia, e al Presidente della Repubblica di uscire dal suo palazzo ed entrare in contatto con la realtà dei cittadini ai quali questo Governo è incapace di dare risposte e che arrogantemente neppure ascolta.
I commenti sono duri verso l’operato, si legge nel comunicato sugli esodati, dei “Ministri di un Governo di non eletti, economisti, banchieri e professori, privilegiati per appartenenza e lontani dai problemi del paese”.
In primo luogo accusati di “avere deciso dei destini dei lavoratori con il solo scopo di utilizzare le loro pensioni da lavoro per risanare le voragini causate da altri nei conti dello Stato, di avere diffuso informazioni contrarie all’evidenza, lasciando credere all’opinione pubblica che il sistema previdenziale fosse causa di problemi per lo Stato e che non fosse sostenibile nel futuro, di avere imposto in una notte, senza confronto con nessuno e in pieno disprezzo delle conseguenze drammatiche per molti lavoratori, una riforma iniqua, non necessaria e che ha creato sacche di disperazione e disparità di trattamento enormi tra persone con storie lavorative vicinissime”.
Il governo ha “colpevolmente rinunciato ad aggredire i reali problemi dell’economia del paese preservando sacche di parassitismo e di ignobile spreco delle risorse, non attuando le misure necessarie a combattere la speculazione finanziaria, l’evasione fiscale, le enormi spese della politica, l’ipertrofismo dell’amministrazione dello stato, l’acquisto dissennato di armi, l’accumulo sterile di capitale con ciò innescando una spirale economica negativa tutta nazionale, che va a sommarsi alla già difficile situazione internazionale”.
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