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Pena aumentata per due ragazzi palermitani che hanno aggredito la vittima come “negro di m…”. Lo stabilisce la Cassazione
05 Ago 2021 18:38
Due ragazzi palermitani hanno avuto una pena aggravata dall’odio razziale. Scatta quindi l’aggravante per chi usa espressioni di intolleranza verso gli immigrati in Italia, in questo caso “negro di m…”
E’ stata la Corte di cassazione con una sentenza del 4 agosto 2021, a rincarare la dose contro le offese agli immigrati. La vicenda riguarda due ragazzi palermitani che avevano inseguito con la macchina due coetanei marocchini, per poi aggredirli e offenderli.
Per i giudici, che hanno confermato e reso definitiva la condanna, la circostanza aggravante prevista dall’art. 604 ter cod. pen. è configurabile non solo quando l’azione, per le sue intrinseche caratteristiche e per il contesto in cui si colloca, risulta intenzionalmente diretta a rendere percepibile all’esterno e a suscitare in altri analogo sentimento di odio e comunque a dar luogo, in futuro o nell’immediato, al concreto pericolo di comportamenti discriminatori, ma anche quando essa si rapporti, nell’accezione corrente, ad un pregiudizio manifesto di inferiorità di una sola razza, non avendo rilievo la mozione soggettiva dell’agente.
Nel caso sottoposto all’esame della Cassazione, la Corte d’Appello ha valorizzato le ripetute espressioni negri o neri di m… pronunziate dagli imputati in un contesto di forte aggressività e minacce ed accompagnate da frasi di intolleranza verso la presenza in Italia e nel territorio di riferimento di persone di origine africana (che ci fate qua tornatavene in Africa); inoltre, ha condivisibilmente ritenuto che già l’uso della parola negro che, secondo l’opinione ed il liguaggio comuni ha un significato discriminatorio ed offensivo, come se denotasse di per sé una inferiorità razziale e genetica è, pertanto, significativo di un sentimento di avversione ed odio razziale verso la persona alla quale la parola stessa è diretta.
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