PASSEGGIARE “SEDUTO” O UTILIZZARE I MEZZI PUBBLICI? QUESTA LA VERA DICOTOMIA!

Sostenitori e detrattori delle isole pedonali si fronteggiano anche in provincia di Ragusa da qualche tempo. A Modica a sostenere l’idea dell’inutilità dell’iniziativa spesso anche illustri opinioni come quella del direttore de “La Pagina” Luisa Montù la quale paventa una sorta di isolamento della zona chiusa al traffico del quale potrebbero soffrirne i cittadini più deboli. La Montù, in oltre, polemizza con la scelta di individuare nel Corso Umberto la zona salotto poiché ritiene che di elegante questo spazio non ha nulla. Le fa eco l’associazione dei commercianti che non crede in una forma di emancipazione dell’acquirente dall’ abitudine ormai inveterata di fare acquisti con l’auto parcheggiata dentro al negozio. A sostegno della tesi opposta cittadini comuni che ritengono che avere un’area per passeggiare in pieno centro storico sia auspicabile e perciò degna di sostegno perché soprattutto permette al cittadino di riappropriarsi di uno spazio importante, in quanto centro delle relazioni sociali da sempre. C’è poi chi sostiene che per la maggior parte delle volte chi ha l’abitudine di “passeggiare seduto” (cioè dentro un’auto), intasa il Corso Umberto ma non contribuisce affatto all’economia dei commercianti. Il sociologo Enrico Finzi parla forte dell’esperienza fatta in altri centri italiani: «Da tutte le ricerche sul consenso ad aree de-automobilizzate emerge che, a distanza di due anni dalla loro istituzione, più del 70% dei cittadini e il 60% dei commercianti sono soddisfatti. Tutte le città storiche dovrebbero essere pedonali. Una battaglia non solo contro lo smog, ma anche per ridare un significato di appartenenza alla città». Semmai l’amministrazione dovrebbe far fronte all’endemica carenza di servizio pubblico che impone ai cittadini di servirsi quasi esclusivamente del mezzo privato per gli spostamenti, anche brevissimi così un servizio costante di navette lungo tutto il corso migliorerebbe la vivibilità del centro storico. Tesi degna di rispetto questa ma c’è di più: la gente che dovrebbe passeggiare in pieno Corso Umberto dovrebbe non solo essere facilitata nei parcheggi e negli spostamenti veloci ma dovrebbe anche avere una buona ragione per  recarsi al centro. Bisognerebbe incentivare attività di ricreazione ed occasioni culturali tali da spingere il cittadino ad uscire per una bella passeggiata. Solo in questo caso l’area pedonale a Modica resa “appetibile” e gradevole diventa anche volano di sviluppo di attività economiche correlate. La decisione presa dalla amministrazione certamente è segno di volontà di crescita civile. L’isola pedonale nel cuore di Modica è centro naturale di vita sociale rimpiazzato solo per breve tempo dal modello finto di “agorà” che ha fatto la fortuna dei centri commerciali ma che sembra aver segnato il suo tempo. Bisognerebbe cominciare a pensare per tutti e non solo per alcuni: il centro storico non è né dei commercianti né di alcuni cittadini che lì abitano, il centro storico è di tutti coloro che ne vogliono godere in tranquilla serenità almeno una volta la settimana. (Marcella Burderi)

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