È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PAPA GIOVANNI PAOLO II
05 Set 2014 14:06
Karol Wojtyla , cardinale arcivescovo di Cracovia, viene eletto papa il 16 Ottobre 1978, all’età, inconsueta per un pontefice, di 58 anni.
Era poco conosciuto dai giornalisti ma molto apprezzato nell’ambito ecclesiastico e soprattutto dai suoi due predecessori.
Era la prima volta che saliva sul soglio pontificio un uomo che praticava diverse discipline sportive, era stato operaio ed attore e aveva avuto la chiamata al sacerdozio da adulto.
Dopo la fumata bianca, siamo stati subito conquistati dal suo fisico giovanile e atletico, dal suo italiano stentato e dalle sue doti di grande comunicatore .
Nella cerimonia di intronizzazione pronunciò il famoso discorso “Non abbiate paura. Aprite le porte a Cristo”
Anche Wojtyla , come Luciani, non era stato un diplomatico né un uomo di curia ma solo un pastore di una chiesa perseguitata prima dai Nazisti e poi dai Comunisti.
Con lui non ha futuro la teologia della liberazione, e ben presto ci accorgeremo che non ha futuro nemmeno l’impero sovietico.
Nell’89 viene abbattuto il muro di Berlino, cadono uno dopo l’altro i regimi del Patto di Varsavia, nel ‘91 viene ammainata la bandiera rossa che sventolava sul Cremino.
Forse proprio per aver avuto il coraggio di combattere apertamente il comunismo ateo Giovanni Paolo II nel 1981 è stato vittima di un attentato.
La morte lo ha sfiorato e forse un miracolo ne ha salvato la vita, come egli stesso ha riconosciuto, facendo incastonare il proiettile che gli ha attraversato il corpo nella corona della madonna di Fatima, ma ha pagato un prezzo altissimo perché da allora è iniziato il suo decadimento fisico e la consuetudine con la malattia e la sofferenza che l’hanno trasformato dall’atleta di Dio, che impugnava il pastorale con energia e sembrava usarlo per indicare all’umanità la Via, nell’uomo privato a poco a poco di tutte le sue facoltà persino, negli ultimi giorni, quella di parlare, ma non della sua grande intelligenza.
Questo pontefice ha donato a ciascuno di noi ricordi indelebili, ha scritto di suo pugno numerose encicliche di grande risonanza e attualità, ha percorso il mondo in lungo e in largo per incontrare di persona capi di stato e di governo. Ha celebrato centinaia di beatificazioni e canonizzazioni.
Ha rivolto particolare attenzione alla condizione femminile scrivendo la “Mulieris Dignitatem” nel 1988 e la “Lettera alle donne” in occasione della conferenza di Pechino del 1955, entrambe molto apprezzate anche da esponenti della cultura laica.
E’ venuto due volte in Sicilia e tutti ricordiamo la durissima condanna della mafia pronunciata ad Agrigento.
Il crollo dei regimi comunisti favorisce il rafforzarsi, nell’Europa orientale, del materialismo liberista contro cui più volte Giovanni Paolo II esprimerà la sua condanna.
Nel Gennaio del 1991 si oppone pubblicamente alla politica interventista degli USA sfociata nella guerra del Golfo, così come condannerà la guerra in Iraq nel 2003.
Durante il suo pontificato l’ecumenismo conosce momenti di grande rilievo storico E’il primo papa ad entrare in una chiesa luterana e nella sinagoga di Roma.
Ha definito gli Ebrei “i nostri fratelli maggiori” , ha visitato diverse moschee e ha tenuto nello stadio di Casablanca un discorso a 50.000 giovani musulmani.
Durante il Giubileo del 2000 ha chiesto perdono per gli errori commessi dalla chiesa cattolica contro i seguaci di altre religioni ed ha pregato a Gerusalemme davanti al muro del pianto.
Questi suoi gesti non sempre hanno incontrato il favore degli esponenti tradizionalisti della curia romana, mentre l’ala progressista dei teologi non ha mai smesso di considerarlo un restauratore e un trionfalista.
Woityla è stato anche un uomo di preghiera, un grande mistico, e questo fa comprendere il suo modo di vivere la sofferenza, senza sottrarsi fino all’ultimo al rapporto con la gente, i suoi gesti lontani dalle strettoie dei cerimoniali, la sua tenerezza nei confronti dei bambini, il suo amore ricambiato per i giovani che lo hanno circondato innumerevoli a Tor Vergata, nel Giubileo del 2000, e in occasione delle giornate della Gioventù celebrate in tutti i continenti.
La gente gli ha voluto bene, ha riempito commossa Piazza S. Pietro nelle ore precedenti la sua morte, ha atteso ore per rivolgergli l’ultimo saluto, è accorsa ai suoi funerali e ha invocato, come non era mai accaduto per un papa “Santo subito!”
E’ stato beatificato durante il pontificato di Benedetto XVI il 1 Maggio del 2011.
La sua canonizzazione, congiuntamente a quella di Giovanni XXIII, è avvenuta nel secondo anno di pontificato di Papa Francesco il 27 Aprile 2014.
Laura Barone
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