PALAZZO SAN DOMENICO OSPITA L’AFFOLLATO INCONTRO TRA IL MOVIMENTO DEI FORCONI E ILSINDACO

La protesta dei Forconi ha superato il confine regionale e finalmente ha assunto una ribalta nazionale. Appare dunque sempre più importante fissare gli obiettivi da perseguire individuando sopratutto interlocutori certi. Questa la posizione espressa dal Sindaco di Modica, Antonello Buscema, nel corso della riunione svoltasi martedì 24 presso la sala consiliare del Comune, alla quale hanno preso parte il Sindaco di Ispica Piero Rustico, il movimento dei Forconi, presente in massa con il rappresentante cittadino Piero Bellaera, il Presidente del Consiglio comunale, Carmelo Scarso e un nutrito numero di consiglieri in rappresentanza dei vari gruppi a Palazzo San Domenico. “Ritengo sia importante – afferma il Sindaco Buscema – seguire un metodo utile a tenere alta la tensione sulla protesta e sui motivi che la reggono. Questi ultimi esigono risposte certe e definite da parte di chi ha il potere e il dovere di intervenire per risolvere la piattaforma avanzata.” Buscema ha anche affermato l’importanza di non alimentare nuovamente la protesta e l’invito alla politica di sapere leggere i disagi della gente e dare risposte chiare e concrete.
L’incontro è stato finalizzato alla discussione della piattaforma che fa riferimento al documento condiviso dai gruppi parlamentari all’ARS. Esso riguarda la dichiarazione dello stato di crisi della Sicilia e le conseguenti misure da adottare con urgenza; il congelamento delle cartelle Serit e la modifica della normativa relativa al fermo amministrativo Serit; l’attuazione della legge 25 con riferimento alla norme agro-alimentari; l’attivazione dei bandi per il caro-gasolio; l’eliminazione ICI e IMU sui fabbricati rurali e i terreni; l’eliminazione delle accise sul costo dei carburanti; un controllo sulle merci provenienti da altri Paesi, riduzione del pedaggio e del costo del traghettamento sullo Stretto di Messina; modifica della norma riguardante i vincoli zona SIUC e ZPS. Senza tralasciare la modifica dell’art. 36 dello statuto siciliano che recita “al fabbisogno finanziario della Regione si provvede con i redditi patrimoniali della Regione e a mezzo di tributi, deliberati dalla medesima. Sono però riservate allo Stato le imposte di produzione e le entrate dei tabacchi e del lotto”.
Sul futuro della vicenda pesano gli  esiti degli incontri che i movimenti di protesta terranno a Palermo a Roma. Un dato è però certo: tutte le istituzioni, sindaci compresi, sono coinvolte per individuare soluzioni sì legislative, ma anche, si spera, per risolvere positivamente questa vertenza.

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