OPERE ANTIEROSIONE TRA RAGUSA E SCICLI: NUOVI PROGETTI NUOVI DUBBI

C’è necessità di una profonda riflessione sulle attività ‘antierosive’ dei comuni costieri. Una richiesta già fatta da Legambiente Ragusa ma che acquista una maggiore significato alla luce del fatto che il Comune di Scicli ha presentato un progetto: “Intervento di tutela fascia costiera riserva naturale fiume Irminio, in territorio di Scicli” che, partendo da un “singolo” episodio di erosione occorso alla Strada Provinciale n° 89 in località Plaja Grande (zona ex Titanic per intenderci) ed estremizzando a nostro parere oltremodo il principio di precauzione, prevederebbe la realizzazione di una ventina di scogliere sommerse disposte su due file su tutto il litorale includendo la spiaggia di Plaja Grande, il litorale della zona di riserva lato Scicli e il litorale lato Ragusa in pieno Sito di Importanza Comunitaria Fondali Foce del Fiume Irminio (ITA080010). Un’area di grandissimo pregio naturalistico, che alberga un importante posidonieto, tra l’altro area di riproduzione e rifugio naturale per la fauna marina.
E’ ben noto che la spiaggia di Plaja Grande più che problemi di erosione presenta problemi di gestione della mobilità, e che la zona della foce ha una barriera in ciottoli delle dimensioni decimetriche antistante il cordone dunale che gioca un importante ruolo alla sua difesa da fenomeni erosivi. Crediamo che i cittadini iblei non vogliano affatto fregiarsi del titolo di avere un S.I.C. marino antropizzato.
Non abbiamo ancora visto il progetto ma siamo curiosi di sapere quale sia il fine di realizzare tutte queste barriere. Perché, se il fine è allargare la spiaggia, ricordiamo al Comune di Scicli che tutta l’area della riserva è una zona protetta vietata alla balneazione e che in tale area non è possibile realizzare uno chalet.
Ci si chiede cosa sia cambiato nella costa in questi anni per rendere necessaria un’opera del genere. L’unica cosa che ci sovviene è il megaporto di Marina di Ragusa. Ma le cose sono due: o il porto genera erosione, al contrario di quanto ci è stato assicurato dagli eminenti progettisti, consulenti, politici e chi più ne ha più ne metta, ma allora si intervenga sul porto (ed i costi li paghino gli eminenti progettisti, consulenti, politici e chi più ne ha più ne metta) oppure questa erosione non c’è ed allora ci viene il dubbio di trovarci ancora una volta davanti ad opere che servono solo a chi le propone le realizza e le pubblicizza.
Ci vuole un chiarimento. Legambiente lo chiede urgentemente ed esprime il proprio disappunto sul fatto di non essere stata neanche consultata in merito, nonostante abbia un Centro di Educazione Ambientale specializzato sul mare proprio a Donnalucata in partenariato col Comune di Scicli e quindi avrebbe potuto esprimere un parere su base scientifica.

 

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