OPERAZIONE DO UT DES DEI CARABINIERI DEL NAS

Dalle prime ore della mattinata, circa 300 carabinieri del NAS e dei Comandi Provinciali di Ancona, Ascoli Piceno, Bari, Brescia, Cagliari, Caserta, Chieti, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Lucca, Mantova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pescara, Roma, Terni, Torino, Trento, Trieste, Verona e Viterbo, stanno eseguendo 77 perquisizione a carico di 67 indagati.

L’indagine, condotta dal N.A.S. Carabinieri di Bologna e coordinata dalle Procure della Repubblica di Rimini e Busto Arsizio (VA), ha portato alla scoperta dell’esistenza di una collaudata organizzazione di responsabili ed informatori scientifici di una nota azienda farmaceutica, che per incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci,  dava o comunque prometteva somme di danaro, viaggi di piacere all’estero, oggetti di valore ed altro a medici chirurghi di strutture ospedaliere pubbliche e private del territorio nazionale,  giustificandole con falsa documentazione che attestava la dazione di danaro per attività di consulenza o di studio, di contributi a congressi o seminari  e/o come viaggi per partecipazioni a meeting internazionali.

I reati per cui si procede vanno dall’associazione a delinquere, alla corruzione, all’istigazione, alla corruzione, alla truffa in danno del Servizio Sanitario Nazionale, dal falso al comparaggio.

Gli informatori scientifici, infatti, sollecitavano i medici indagati (specialisti in nefrologia, endocrinologia e pediatria) ad aumentare le prescrizioni di alcuni farmaci, con l’inserimento in terapia di nuovi pazienti, promettendo danaro o altri beni materiali. In alcune circostanze, i medici non esitavano ad aumentare le somme pretese talché alti dirigenti dell’industria farmaceutica incontravano personalmente i medici.

Le perquisizioni odierne sono finalizzate a verificare se le prescrizioni dei farmaci siano state appropriate in relazione alle patologie dei pazienti curati e in special modo per i pazienti pediatrici, infatti, è emerso che proprio i piccoli pazienti erano al centro degli accordi corruttivi con prescrizione di dosaggi ben al di sopra delle indicazioni terapeutiche.

 

 

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