On. Minardo sul settore ricevimenti: “Il decreto va rivisto, le nuove limitazioni decimeranno tutto il comparto”

“Il settore ricevimenti non può morire a causa di decisioni insensate!”. Parla così l’onorevole Nino Minardo in merito al settore del wedding e dei ricevimenti in particolare, uno dei più colpiti dall’epidemia da Covid e dalle regole dei nuovi DPCM.

“Insieme al collega Alessandro Pagano ed altri deputati del gruppo Lega abbiamo presentato un’interrogazione indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri, ai Ministri della salute, dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali per sottolineare quanto sia scriteriata la decisione del Governo contenuta nel decreto del 13 ottobre di evitare i contagi nei ricevimenti di matrimoni, cresime, battesimi, eventi culturali e sociali limitando a 30 il numero dei partecipanti a banchetti e cerimonie”, dichiara il parlamentare della Lega e aggiunge:  “Tale limitazione, non prevista nel precedente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, penalizza gravemente e ingiustamente, il settore dei ricevimenti e del banqueting che, peraltro, è tra quelli più duramente colpiti dalle ricadute economiche della pandemia da Covid-19.

La limitazione ha stravolto completamente l’impostazione che ogni attività si era data, sostenendo costi non indifferenti, per adeguare i propri locali alle norme anticovid. Abbiamo chiesto di rimuovere con urgenza questa limitazione e di tenere conto, nel rispetto di tutte le misure anticovid, della capienza del locale e del numero di persone che può contenere per il distanziamento previsto dalla legge. In questo modo si escluderebbe anche la disparità di trattamento con pizzerie e ristoranti per i quali non prevista questa limitazione.

In una settimana dall’attuazione del decreto i danni per le attività sono incalcolabili: annullati tutti gli eventi già programmati, già organizzati e, in molti casi, già pagati dalle famiglie che si sarebbero dovuti svolgere da qui ai prossimi giorni esponendo le imprese e i professionisti coinvolti a contenziosi e richieste anche sul piano risarcitorio. Sarebbe opportuno invece adottare iniziative per consentire alle imprese del settore di lavorare in sicurezza anche nelle feste con più di trenta partecipanti, nel rispetto dei protocolli di prevenzione”.

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