On. Assenza su zona arancione Vittoria e Comiso: “Cambiare norme, non possono pagare sempre gli stessi”

Zona arancione a Comiso e Vittoria. Giorgio Assenza: “Modificare le norme nazionali sulle zone: non possono continuare a pagare sempre gli stessi”.

Avverto sulla mia pelle il grido di dolore e la rabbia degli operatori commerciali di Vittoria e di Comiso che, a seguito della dichiarazione della zona arancione, sono ripiombati nell’incubo della chiusura delle loro attività. E’ facile, magari sobillati da alcuni che dovrebbero vergognarsi di cercare facile consenso sul malcontento di tanti, cercare il capro espiatorio nel Presidente della Regione, nell’Assessore alla Salute, nel sottoscritto deputato del territorio che assisterebbe distratto ed indifferente a questa situazione, nel Sindaco, ecc. Vorrei però invitare Tutti a riflettere da un lato sui dati della pandemia e dall’altro sulle conseguenze automatiche ed ineluttabili che gli stessi determinano secondo la normativa nazionale vigente. La relazione dell’ASP di Ragusa del 25 agosto ha evidenziato in maniera inequivocabile nei Comuni di Comiso e Vittoria lo sforamento grave dei parametri previsti dalla vigente normativa per l’adozione dei provvedimenti restrittivi:

a) La percentuale di positivi al COVID nei tamponi eseguiti è stata del 38,7% a Comiso e del 33% a Vittoria a fronte di una media provinciale del 25,2%;

b) La media del rapporto tra positivi e popolazione riscontrata a Vittoria e’ del 17,6% e a Comiso del 12,1% a fronte della media provinciale del 7,7%;

c) L’aumento dei casi di positività ha avuto un forte impatto nei ricoveri negli ospedali della provincia con una percentuale davvero alta di cittadini di Vittoria pari al 25,8% del totale dei ricoverati;

d) La percentuale dei vaccinati per fasce di età nei Comuni di Acate, Vittoria e Comiso è la più bassa della provincia e di molto inferiore rispetto al limite previsto.

E’ pleonastico osservare che i dati relativi alla positività e ai ricoveri ospedalieri riguardino per la quasi totalità soggetti non vaccinati. I superiori dati determinano automaticamente le condizioni per la dichiarazione di zona arancione senza nessun margine di discrezionalità per il Presidente della Regione o per chicchessia! Alla dichiarazione di zona consegue l’applicazione delle limitazioni per alcune attività, per gli spostamenti, il coprifuoco, ecc. previsti dalla normativa Statale.

Chiarito ciò è però giunto il momento di chiedere a gran voce al Governo Nazionale di modificare le regole vigenti per le varie zone alla luce del green pass che evidentemente non esisteva nella prima fase della epidemia. Le attività considerate a rischio (ristoranti, bar, palestre, ecc.) non possono continuare a pagare per tutti. Le stesse debbono continuare a lavorare ospitando solo i clienti muniti delle previste certificazioni, altrimenti non solo gli operatori del settore, ma anche tutti i vaccinati si sentiranno presi in giro e ogni sforzo risulterà vano. E’ triste però dovere constatare che vi sia in tanti questa ostilità preconcetta nei confronti del vaccino e che, con troppa superficialità, troppi abbiano colpevolmente abbassato la guardia.

Purtroppo il virus continua a circolare e i decessi di questi giorni ci stanno facendo ripiombare nell’incubo dello scorso autunno/inverno. Cerchiamo di essere tutti più responsabili nei confronti di noi stessi e degli altri, perché altrimenti non ne usciamo più.

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