Nuovo Prg Ragusa, accuse dal Pd: “Nessuna concertazione con la città”

“Dopo quattro anni e cocci di silenzio, il sindaco di Ragusa ha annunciato che il Piano Regolatore Generale è stato deliberato in Giunta e che andrà subito in Consiglio comunale per l’adozione. Solo dopo i cittadini potranno presentare le osservazioni. È questa l’idea di democrazia che Cassì ha in mente?”. Così Peppe Calabrese, segretario cittadino del Partito Democratico, commenta le dichiarazioni del primo cittadino che ha dato notizia dell’approvazione in Giunta del nuovo PRG di Ragusa.



“Lo strumento urbanistico più importante per un comune avrebbe bisogno di tutt’altra attenzione – dichiara ancora Calabrese – ma soprattutto della condivisione del processo di pianificazione, coinvolgendo la cittadinanza nel modo più ampio possibile. Prima di passare dalla Giunta, visto che si tratta del programma urbanistico che la città dovrà seguire negli anni a venire, sarebbe stato corretto modellare il lavoro degli uffici confrontandosi con professionisti del settore, associazioni di categoria, liberi cittadini, attraverso incontri aperti, dibattiti e la disponibilità ai contributi da parte di tutti. Una posizione, la nostra, che il Partito Democratico ha esplicitato già alcuni anni fa quando il sottoscritto, insieme all’arch. Giuseppe Cucuzzella (responsabile Urbanistica della segreteria cittadina del PD), ha incontrato il sindaco proprio per offrire le nostre competenze in materia. Ovviamente non abbiamo ottenuto la stessa disponibilità. Abbiamo notato, anzi, la precisa volontà di andare avanti senza confronto”.


“Inoltre – aggiunge il segretario PD Ragusa – non possiamo fare a meno di notare che l’approvazione in Giunta del PRG non è stata preceduta dall’approvazione del Piano Particolareggiato del Centro storico, atto propedeutico e fondamentale per procedere sul Piano regolatore e indispensabile per mettere mano a una buona parte dell’edilizia di base del centro storico approfittando della legge regionale 13/2015, fortemente voluta dal PD e portata avanti al Parlamento regionale dall’on. Nello Dipasquale. Insomma, nessuna buona nuova neanche da questo fronte”.
“Appare quantomeno sospetto – commenta ancora Calabrese – che il lavoro sul Piano Regolatore Generale sia arrivato quasi nell’ultimo semestre di sindacatura, proprio mentre si sta aprendo la campagna elettorale per le amministrative in città. 


Dopo aver perso l’unico partito strutturato di maggioranza (ora al Governo nazionale) dopo aver defenestrato un’importante componente civica della propria maggioranza e unico assessore dinamico della Giunta per sospetto tradimento, forse Cassì ha voluto dare una dimostrazione di concretezza che non fosse solo qualche metro di asfalto in giro per la città. Un’azione del genere, però – conclude – non consegna l’immagine di un sindaco aperto al dialogo e al confronto, ma solo il tentativo di usare un singolo atto per oscurare quattro anni di ordinaria amministrazione”.

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