Nuove imprese: record per Ragusa che supera Milano. Ecco come stanno le cose

L’Italia torna a muoversi, almeno sul fronte dell’imprenditoria. Tra luglio e settembre il Registro delle imprese delle Camere di commercio ha contato 61.257 nuove iscrizioni e 44.337 cessazioni, per un saldo positivo di 16.920 attività economiche. È quanto emerge dal report trimestrale Movimprese di Unioncamere e InfoCamere, che fotografa un Paese in leggera ripresa, con un tasso di crescita dello 0,29%, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2024.

A spingere la crescita sono soprattutto le società di capitali, che da sole rappresentano l’86% dell’incremento complessivo. Più deboli invece le imprese individuali e i settori tradizionali — commercio, agricoltura e manifattura — che continuano a mostrare segnali di stagnazione.

In questo quadro, la Sicilia si distingue: con un tasso di crescita dello 0,45%, supera la media nazionale e si conferma tra le aree più dinamiche d’Italia. Secondo Movimprese, tra luglio e settembre nell’Isola si sono registrate 5.211 nuove imprese a fronte di 3.101 cessazioni, per un saldo positivo di 2.110 attività.

Ma il dato più sorprendente arriva da Ragusa, che nel trimestre estivo conquista il primato nazionale con un tasso di crescita dello 0,67%, superando Roma (+0,57%) e Milano (+0,55%). Nel dettaglio, in provincia di Ragusa sono nate 427 nuove attività e ne sono state chiuse 191, per un saldo positivo di 236 imprese. Dati positivi anche se appunto una crescita non straordinaria.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha commentato con soddisfazione:

“Ancora una volta un soggetto terzo rispetto alla Regione, Unioncamere, certifica i robusti segnali di crescita economica e sviluppo in Sicilia, con il saldo delle imprese positivo e superiore alla media nazionale. Ottimo il dato di Ragusa, che supera Roma e Milano e si colloca prima nella classifica delle nuove imprese.”

Soddisfazione anche da parte del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì:

“Prima di Roma, prima di Milano: Ragusa ha il miglior tasso di crescita in Italia. Ne aprono ben più di quante ne chiudono, segno di un territorio attrattivo, con una sana rete imprenditoriale che rappresenta un modello virtuoso per i più giovani. È una terra in cui fenomeni come nomadismo digitale e migrazione di ritorno sono sempre più evidenti.”

A livello settoriale, la crescita più robusta in Italia si registra nelle attività finanziarie e assicurative (+1,56%), nella fornitura di energia e gas (+1,43%) e nell’istruzione (+1,06%). In positivo anche il trasporto e magazzinaggio (+0,70%) e i servizi di supporto alle imprese (+0,81%).
Il comparto artigiano in Sicilia, dopo anni difficili, mostra un’inversione, piccola, di tendenza: 878 nuove iscrizioni e 699 cessazioni nel trimestre, per un saldo positivo di 179 attività (+0,25%).

Ma se i numeri raccontano un segnale di fiducia, restano da leggere con cautela. Stiamo attraversando una fase di vivacità imprenditoriale legata anche al rientro di competenze, al turismo diffuso e alla crescita dei servizi digitali. Una buona notizia, dunque, ma che merita di essere osservata nel tempo, per capire se la crescita è davvero strutturale o solo congiunturale.

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