NUOVA AGGRESSIONE ALLE FALDE ACQUIFERE IBLEE

Il 2010-11 si avvia a diventare uno di periodi più bui per la gestione delle acque in provincia di Ragusa. Dopo il pesante inquinamento organico di due ‘storiche’ sorgenti da cui si approvvigiona il comune di Ragusa e dopo l’inquinamento della sorgente Passolato in comune di S. Croce, un nuovo e preoccupante evento si è verificato recentemente in relazione alla sorgente Paradiso da cui si approvvigionano i comuni di Ragusa e S. Croce Camerina.

Giorno 30 maggio, infatti, alcuni operatori di Legambiente, mentre svolgevano attività naturalistiche in località Torre di Mezzo-Cannitello hanno notato segni di inquinamento nel laghetto lì presente (un’area naturalistica di notevole interesse, pur se fortemente degradata): le acque erano infatti estremamente torbide e di un colore bianco-lattiginoso. Tale situazione, emergeva da informazioni immediatamente raccolte, si presentava anche all’importante sorgente Paradiso, le cui acque non venivano per questo immesse in rete.

Ma la gravità dell’evento e la sua complessità si sono accentuate a seguito delle risultanze delle analisi effettuate dalle autorità competenti: nelle acque della sorgente, infatti, si sono rilevati alti valori di alluminio, ferro e bario. Elevati valori di tali metalli (con in più il manganese) sono stati trovati nel corrispondente torrente.Tali valori di inquinamento sono compatibili, secondo quanto riportato nell’ordinanza sindacale del comune di Ragusa n. 758 con la ‘…sostanza di raffreddamento della perforatrice del pozzo Tresauro 2…’. La gravità della situazione è quindi risultata tale da spingere il Sindaco di Ragusa (ricordiamo: strenuo difensore delle perforazioni petrolifere a terra) a sospendere le operazioni di escavazione temporaneamente in via cautelativa.

Questo preoccupante evento conduce direttamente ad una serie di riflessioni:

  • Si ha un’ulteriore conferma che le falde idriche della provincia di Ragusa sono estremamente delicate e fragili per la situazione geologica ed idrogeologica del tavolato ibleo
  • Le caratteristiche di tali falde rendono IMCOMPATIBILE il territorio ibleo con attività di estrazioni petrolifera. Ciò era stato più volte espresso da Legambiente ed altre associazioni ambientaliste, ma era stato negato, tra gli altri, dall’attuale Sindaco, che viene ancora una volta sonoramente smentito, non dalle parole ma dai fatti. Non è inoltre a nostro parere possibile (qualsiasi siano le misure che le ditte possano prendere) scongiurare con certezza assoluta che tali (o altri) inquinamenti possano accadere, mettendo a repentaglio un bene preziosissimo quale l’acqua e la salute dei cittadini (ci chiediamo che cosa sarebbe successo se l’inquinamento non avesse provocato l’intorbidamento delle acque rendendo così possibile il suo pronto riconoscimento)
  • Non si comprende perché il sindaco di Ragusa, dopo aver tra l’altro ammesso che l’…area di ricarica della sorgente Mirio Paradiso comprende sicuramente l’area oggetto di perforazione di cui sopra….’ non ha sospeso DEFINITIVAMENTE tale attività di perforazione (principio di Precauzione, nonché applicazione dell’art. 94 del D. leg 152/2006) : forse che le perforazioni petrolifere contano di più della salute dei cittadini e dell’ambiente di Ragusa?
  • Non si comprende infine la pressoché totale assenza nella vicenda dell’Amministrazione comunale di S. Croce Camerina che, a quanto ci risulta, ha solo fatto una denuncia contro ignoti. Stupisce una tale assenza di intervento in un comune che per altro verso sembrava avviato verso politiche di sostenibilità ambientale (vedi ad esempio le buone performances sui rifiuti): forse che le perforazioni petrolifere contano di più della salute dei cittadini e dell’ambiente di S. Croce Camerina?

 

Purtroppo ancora una volta siamo stati facili profeti: chiediamo quindi alle amministrazioni, ma soprattutto a tutti i cittadini iblei, in particolare a tutti coloro che si sono impegnati in difesa dell’acqua pubblica, di mobilitarsi per chiudere DEFINITIVAMENTE la vicenda delle trivellazioni petrolifere in provincia di Ragusa. L’acqua e l’ambiente sono dei beni  troppo preziosi per essere sacrificati sull’altare di un’economia non sostenibile e di rapina. 

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