Chiara Colosimo a Vittoria per il convegno “Legalità. Un investimento per il futuro”

“Legalità. Un investimento per il futuro”. Questo il titolo del convegno che si è svolto questa mattina a Vittoria nella sala convegni dell’Istituto tecnico Fermi. Il convegno è stato organizzato dalla FAI, (associazione antiracket) di Vittoria.  Ospite d’eccezione la presidente della Commissione Regionale Antimafia, Chiara Colosimo. 

Al tavolo dei relatori la dirigente della scuola Rosaria Costanzo, la commissaria straordinaria antiracket prefetto Maria Grazia Nicolò, il prefetto Giuseppe Ranieri, il senatore Salvatore Sallemi (componente della commissione nazionale antimafia), la dirigente dell’Ufficio scolastico Regionale, Viviana Assenza, il presidente regionale della Fai, Paolo Terranova, il presidente del FAI di Vittoria, Giovanni Mangione, la presidente provinciale dell’Ordine degli avvocati, Emanuela Tumino, il presidente provinciale dell’Ordine dei Commercialisti, Maurizio Attinelli, il giornalista Giuseppe Bascietto. A coordinare i lavori è la giornalista Nadia D’Amato. 

La preside Costanzo ha accolto i presenti con l’inno d’Italia e un breve saluto di due studenti, rimarcando il ruolo della scuola nella formazione alla legalità delle giovani generazioni. 

 Rosaria Costanzo ha anche reso noto che la presidente Colosimo, da qualche giorno, è in “dolce attesa”, suscitando un applauso corale della sala con un caldo augurio.

“La legalità non ha colori politici” ha esordito Giovanni Mangione che ha presentato brevemente il convegno e le motivazioni che lo hanno reso possibile. 

Ha portato un saluto anche la dirigente dell’Ufficio scolastico Regionale Viviana Assenza, poi il questore Vincenzo Trombadore, il comandante provinciale dei carabinieri, Carmine Rosciano, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Walter Mela. 

“Chi paga il pizzo contribuisce a togliervi il futuro – ha detto Terranova – perché continua ad alimentare chi distrugge il nostro territorio”. Terranova ha detto ai giovani presenti “Voi non siete il futuro di Vittoria, voi siete presenti e avete un ruolo”. 

Tra i presenti anche l’onorevole Tano Grasso, fondatore e oggi presidente onorario nazionale del FAI e il deputato regionale Giorgio Assenza, i sindaci di Santa Croce Camerina, Peppe Dimartino e di Acate, Giancarlo Fidone.

Gli interventi

Di rilievo gli interventi del giornalista Giuseppe Bascietto, che ha delineato gli scenari della criminalità organizzata oggi e degli strumenti necessari per combatterla e per “contrastare le nuove mafie“. Bascietto ha citato anche l’acquisto e la vendita delle opere d’arte (anche fittizie e digitali), attualmente non tracciabili, e delle criptovalute. Bascietto ha chiesto un quadro di norme attuative della legge sulla confisca dei beni per evitare che si verifichino fenomeni come quella che ha riguardato l’ex magistrata Silvana Saguto. Sono poi intervenuti il senatore Salvo Sallemi, componente della Commissione Antimafia e del prefetto Maria Grazia Nicolò, commissaria straordinaria del governo per la lotta al racket e all’usura.

Tra gli interventi di rilievo, quelli di Eliana Giudice, che ha parlato di alcuni settori che ancora oggi diventano terreno fertile per gli affari della criminalità: alcune aziende che operano nel settore delle cave di pietra e della produzione di pietrisco su cui si è concentrata l’attenzione degli inquirenti e che Eliana Giudice ha citato per nome, la gestione dei rifiuti speciali in agricoltura, le difficoltà dello smaltimento. Tutto diventa terreno fertile per far si che la mafia possa produrre i propri interessi sono tra questi.

Molto interessanti anche gli interventi degli studenti, che hanno posto delle domande alla presidente Colosimo così come interessante l’intervento del rappresentante della Consulta provinciale degli studenti.

Gli studenti hanno posto i temi dei nuovi scenari di mafia, dei legami con le mafie estere, dell’immagine che il nostro paese, oppresso dalla mafia, ha anche all’estero.

La presidente Chiara Colosimo, nel suo intervento conclusivo, ha ricordato i tanti fronti dell’impegno antimafia. Ha spiegato che anche altri paesi come Equador e persino l’Olanda (con il porto di Amsterdam infiltrato dalla ‘ndrangheta), vivono scenari di infiltrazione mafiosa preoccupanti e che al nostro paese viene riconosciuto il forte impegno contro la criminalità che ha prodotto risultati importanti.

Ha inoltre spiegato i nuovi scenari della mafiosa, quelli che hanno lasciato da parte le armi per dedicarsi ai nuovi reati finanziari. “Hanno imparato i nuovi reati, quelli finanziari” e ha fatto cenno ai grandi affari della droga. Sono gli spazi attuali della criminalità. E tra questi c’è anche lo spaccio degli stupefacenti che si alimenta perché c’è una vasta rete che coinvolge soprattutto i giovani.

“Tutte le volte che uno di voi, o un giovane qualunque, va a comprare la droga in una piazza di spaccio dà i soldi alla mafia. Questo voi ragazzi lo dovete sapete. E dovete chiedervi: Da che parte state ?”

E poi il voto di scambio. “Tutte le volte che qualcuno accetta 20 o 50 euro per il suo voto sta dalla parte della criminalità organizzata. Quanto vali tu? Davvero solo 50 euro?”

Ha poi parlato della mafia che utilizza le nuove tecnologie, e del lavoro che il Parlamento e il governo stanno facendo per dare alle forze di Polizia gli strumenti per poterli perseguire su quel livello.

Ma il dato di maggiore rilievo, secondo la presidente dell’Antimafia, è la presa di coscienza sociale. “La guerra di mafia degli anni 90 – ha detto – è stata vinta perché ci sono state le operazioni e gli arresti, ma anche per la grande presa di coscienza sociale, per la grande mobilitazione contro la criminalità organizzata che ha attraversato il paese. Servono dunque le operazioni di Polizia – e in questo, negli ultimi decenni, siamo stati bravi – ma anche la forte presa di coscienza sociale”.

Infine, ha posto il problema del “fine pena” che fa tornare sui territori le persone che hanno scontato la loro pena e che sono stati collaboratori di giustizia. E ha messo in guardia dei rischi che si corrono, citando anche il recente tentato omicidio a Vittoria dell’ex collaboratore di giustizia Roberto Di Martino, nell’aprile scorso. “Dobbiamo porci questo problema. E forse evitare che possano tornare nelle città di provenienza. Il prossimo anno, 700 persone lasceranno il carcere per fine pena. È un dato”.

Colosimo ha ricordato che il 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, sarà a Palermo, insieme a Maria Falcone e ha ricordato i terribili “57 giorni di assenza, di silenzio dello Stato e di depistaggi che hanno portato fino alla strage di via D’Amelio”.

Nel pomeriggio, Chiara Colosimo sarà inoltre a Niscemi per un secondo appuntamento sui temi dell’antimafia e della legalità insieme alla senatrice del Partito Democratico Enza Rando, componente della stessa commissione nazionale antimafia.

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