NON SACRIFICHIAMO L’AEROPORTO DI COMISO SU ALTRI ALTARI

Le dichiarazioni rilasciate in queste ore dal Governatore Raffaele Lombardo e dal deputato regionale del Pd Giuseppe Di Giacomo che annunciano la minaccia della Regione di non firmare il protocollo con lo Stato sulle competenze del sedime aeroportuale di Comiso (motivandola con la mancata volontà del Governo centrale di fare dell’aeroporto uno scalo beneficiario dell’intervento economico statale), necessitano di alcune precisazioni. Ma soprattutto non vorrei che esse preannunciassero l’ennesimo ostacolo insormontabile creato come sempre nel momento in cui siamo vicini al raggiungimento dell’unico obiettivo che il nostro territorio vuole: la firma del protocollo d’intesa che passa dallo Stato alla Regione le competenze sul sedime aeroportuale e che, di fatto, sblocca in modo definitivo il futuro dell’Aeroporto di Comiso. Ricordo che il nostro scalo nasce come aeroporto privato, seguendo un iter, voluto dall’allora sindaco Di Giacomo, che è risultato essere proceduralmente tortuoso ma che, proprio per evitare di perdere ulteriore tempo, abbiamo cercato di preservare. Quello di Comiso è uno scalo privato, riconosciuto da sempre di secondo livello e di interesse regionale; motivi per i quali non potrebbe fruire dei fondi statali. Tutti noi stiamo tentando di trovare una soluzione per permettere invece allo scalo di usufruire, almeno in una fase di avvio, dell’aiuto economico dello Stato, motivando tale richiesta con il fatto che, per la sua realizzazione ha beneficiato, di contributi europei attraverso la Regione e prendendo spunto da casi simili nel nostro Paese, quali ad esempio l’aeroporto di Milano Linate. In questo senso, giova ricordare il mio emendamento del luglio del 2009, firmato e sostenuto da una larghissima parte della deputazione nazionale siciliana compresi i deputati dell’MpA (il partito del Governatore Lombardo) e del PD, che ha inserito Comiso fra gli aeroporti italiani beneficiari di contributi dello Stato per i primi 4 anni di vita e che, soprattutto, ha permesso per la prima volta, di parlare dell’aeroporto di Comiso in una legge dello Stato. L’invito che rivolgo adesso, è quello di ripetere lo spirito di quella positiva esperienza, di lavorare insieme, di farsi carico, anche o solo la Regione, degli interventi economici a favore dell’aeroporto di Comiso, così da non dare l’impressione di voler creare difficoltà quando non ce ne sono e fugare ogni dubbio per la preoccupazione (che e’ oggi anche la mia) che il futuro dell’aeroporto di Comiso venga sacrificato sull’altare di altre questioni importanti che in questo momento dividono il Governo della Regione dal Ministero dell’Economia, confondendo cose diverse ad unico danno del nostro territorio e della provincia di Ragusa. E per fugare anche il dubbio che gelosie e beghe politiche cittadine, diventino ostacolo a quel grande risultato che è l’apertura dell’aeroporto di Comiso.

 

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