Nomina all’Asp di Giuseppe Drago, Ammatuna: “Sono sconcertato”

La nomina a manager dell’Asp di Ragusa del dottor Giueppe Drago non è piaciuta a tutti.
In particolare, non è stata apprezzata dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna.

Giuseppe Drago, 64 anni, ha una lunga carriera nel campo della sanità e a Ragusa è già stato direttore sanitario aziendale durante la gestione di Maurizio Aricò. La sua nomina segna la fine di un commissariamento durato 13 mesi e che è stato gestito dal dottor Fabrizio Russo.
La sua nomina arriva dopo intense discussioni e pressioni politiche e segna una vittoria per i meloniani Giorgio Assenza e Salvo Sallemi. Non sono mancati rinvii, tensioni e tira e molla degli ultimi giorni, visti gli appetiti della DC.

DRAGO IMPUTATO, AMMATUNA: “INOPPORTUNA LA SUA NOMINA”

Roberto Ammatuna dichiara che la sua nomina “non può che suscitare sconcerto e sorpresa” e aggiunge: “Il dott. Drago è stato uno dei protagonisti di una delle stagioni più buie e scandalose della Sanità in Provincia di Ragusa degli ultimi decenni. Il Dr. Drago fu stretto collaboratore dell’allora Direttore Generale dell’Asp Maurizio Aricò che provocò tante proteste per la sua pessima gestione e per tale motivo alla fine del giugno del 2017, fu tra i 2-3 Direttori Generali che non furono confermati nella stessa sede come Commissari Straordinari delle ASP siciliane”.


Ma Ammatuna punta il dito anche su altro: “Il Dr. Drago e’ imputato in un importante processo per reati di non poco conto, nella sua veste di Direttore Sanitario Aziendale insieme ad Arico’ ed altri. Anche l’ASP, che lui deve gestire, si è costituita parte civile nel processo e quindi il dottor Drago e’ incredibilmente parte e controparte nelle aule giudiziarie. Sia chiaro, il processo è ancora in corso e non ci sono a tutt’oggi sentenze e quindi ne’ assolti e nemmeno colpevoli, ecco perché occorreva ed occorre aspettare la fine dell’iter processuale. La grave situazione sanitaria della provincia di Ragusa presupponeva maggiore cautela, equilibrio e senso di responsabilità. Una scelta eticamente pessima, del tutto inopportuna e poco rispettosa nei confronti di tutta la comunità iblea”.

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